Ospiti di questa puntata, sempre condotta dal critico cinematografico Mario Sesti, la regista e l'attrice Michela Andreozzi, le attrici Diane Fleri e Lucrezia Guidone, la cantante lirica e ideatrice del progetto "Young artist program" Eleonora Pacetti, ed ancora il regista Raffaele Verzillo accompagnato da Vincenzo Alfieri, e per la parte musicale Piotta.  Michela Andreozzi ha da poco debuttato sul grande schermo con la sua opera prima. In Nove lune e mezza è attrice e sceneggiatrice, ma anche regista: stavolta dietro la macchina da presa perché trascinata dalla forza di una storia. "In questo film si parla di maternità: è un intreccio di donne, due sorelle, che condividono una pancia per due. È un modo diverso di essere donna ed è giusto mostrarlo oggi che esiste un nuovo femminismo".

Francese naturalizzata romana, Diane Fleri riesce a mixare meravigliosamente la sua erre moscia al romanesco: "Mi destreggio - ha scherzato - anche col siciliano. Quando ero lì sul set della fiction dedicata a Libero Grassi, prendevo il taxi e mi chiedevano di quale parte della Sicilia fossi". Del suo ruolo in Solo, crime movie diretto da Michele Alaique ha raccontato: "è stata la mia prima volta da dura. Quando cambi ruolo viene tutto da sé: accetti la complessità del personaggio e impari, per esempio, a tirare con la pistola".

"Con il pubblico nuoto in un'area densa di scambio" ha rivelato l'attrice Lucrezia Guidone: "Mi piace pensare che l'istante prima di entrare in scena non sai cosa succederà: crea una tensione che diventa dipendenza". Vincitrice nel 2012 del Premio Ubu, la Guidone ha esordito al cinema nel 2009 con Michele Placido, nel cast de Il più grande sogno, dopo alcuni anni ed esperienze in teatro è nel cast di Noi Quattro di Francesco Bruni: "interpretavo un'attrice, tra le occupanti del Teatro Valle. Un personaggio passionale e sognatore", proprio come lei.

Il Teatro dell'Opera di Roma cambia pelle anche grazie ad Eleonora Pacetti, cantante lirica, pianista ed ora manager al Teatro dell'Opera di Roma dove dirige lo "Young artist program", progetto grazie al quale si selezionano le giovani leve del Teatro: "Sono arrivate 900 domande. Mi paragono a un allenatore di calcio: selezioni e li preparo. Diciamo che si tratta di un progetto 'sostenibile': quando non lavorano, hanno un costo per il Teatro, ma quando lavorano nelle rappresentazioni, il Teatro risparmia".

Raffaele Verzillo firma la regia di Senza fiato, film drammatico in bianco e nero in sala in questi giorni: "Ho voluto raccontare la provincia di Caserta in modo diverso - ha detto - ho scelto il bianco e nero per dare maggiore forza ai personaggi, volevo uscire dai colori saturi dei film di camorra e lasciare invece un senso di vuoto, e di profondità".

Tra gli interpreti di Senza fiato, Vincenzo Alfieri, che racconta le fragilità di un protagonista che "sta cercando un motivo per non uccidersi. È un trentenne di oggi, in un'Italia che non dà speranza".

Tommaso Zanello in arte Piotta è l'ospite musicale della quinta puntata. Il suo "7 Vizi Capitale" è stato scelto come sigla della serie tv di successo, Suburra. "È un brano a cui tengo moltissimo, in linea con la mia recente produzione, soprattutto per le tematiche. Racconta la Roma di oggi, e - ha aggiunto - non è un caso che sia così scuro, notturno, tagliente. Accanto a me, per l'occasione, ho chiamato gli amici de Il Muro del Canto.