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Eventi Riccione

Alla Mater Admirabilis "Nel Giorno di Eva" con l'Ensemble Amarcanto

In foto: I tre angeli
I tre angeli
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 dic 2017 09:45
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Si intitola Nel giorno di Eva il “piccolo concerto per musica e poesia” in programma il 28 dicembre alle 18,30 alla Chiesa Mater Admirabilis (ingresso libero) di Riccione, nell’ambito della rassegna Dai cori al cuore, che ha come protagonisti i cori riccionesi.

Per questa occasione le melodie sono quelle scelte dall’Ensemble Amarcanto, diretto da Laura Amati, che da anni con passione si dedica alla ricerca e alla riproposizione di repertori di musica antica e popolare, sia italiana e che internazionale. La poesia è quella dello scrittore francese Charles Péguy e dei fratelli Jérôme e Jean Tharaud, i cui testi sono stati tradotti da Roberto Gabellini (autore del poema L’ultima marcia del tenente Péguy), che firma anche la cura dello spettacolo. La voce recitante è quella di Laura Palmeri. Ad introdurre lo spettacolo sarà la performance itinerante sul Black Carpet “Il ritorno degli angeli“, di Chris Channing, un bellissimo trio di angeli oro, argento e bianco in costumi fantasy, a metà tra il mondo Disney e quello di Tim Burton.

La presentazione

Il “piccolo concerto” affronta in modo originale il mistero del Natale sul filo del rapporto che unisce Eva e Maria. Già dai primi secoli del cristianesimo, i Padri della Chiesa, dal filosofo Giustino a sant’Ireneo, fino al mistico poeta Efrem il Siro, hanno messo in luce la dialettica fra Eva e Maria;  l’analogia tra le due ‘madri’ è anche alla base di una antica tradizione medievale secondo la quale, proprio la notte di Natale, ricorreva anche la festa di Adamo ed Eva, poiché il figlio di Dio che si fa uomo riapre le porte del Paradiso. Lungo il filo di questa tradizione, dai primissimi secoli dopo Cristo alle tradizioni medievali, si arriva infine a Péguy. A Eva lo scrittore francese dedicherà infatti il suo ultimo lavoro poetico, pubblicato il 28 dicembre del 1913, a meno di un anno dalla sua morte in guerra, alla vigilia della battaglia della Marna. In questo suo lungo poema, Péguy fa parlare Gesù stesso che si rivolge a Eva come alla propria madre, con toni anche sorprendenti di grande compassione e tenerezza, mischiando continuamente i riferimenti alle due donne.