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Attualità Politica

Nuova area commerciale. M5S: intervento da rivedere. Sensoli: si blocchi

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 6 dic 2017 08:35 ~ ultimo agg. 18:42
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Un incontro con la cittadinanza e delle proposte in consiglio comunale. Il Movimento 5 Stelle di Misano torna ad intervenire sulle nuove superifici commerciali che dovrebbero sorgere nell’area Bandieri. Il progetto è stato discusso in un’assemblea pubblica lo scorso 23 novembre: “durante la serata – spiegano – abbiamo rivisto e valutato il possibile intervento, valutando possibili alternative da proporre, ancor più convinti di ciò che già avevamo palesato nel 2015. Le perplessità riguardanti l’impatto che una simile operazione potrebbe portare sul territorio in termini di viabilità, di inquinamento, di snaturalizzazione di un tessuto commerciale preesistente e già molto precario, sono tutt’ora confermate da situazioni analoghe dei paesi limitrofi, dove strutture commerciali similari hanno “congestionato”  zone di campagna ma non hanno “riempito” i centri storici (vedi Savignano). Oppure casi come il Perla Verde di Riccione dove ancora parecchi negozi sono sfitti.

“Ad oggi il progetto, che prevede la realizzazione di una strada di collegamento Statale-mare (nello specifico, la parte a mare della Ferrovia), risulta, a nostro parere, più impattante per le ripercussioni negative piuttosto che per quelle positive. La strada serve, ma la scelta di continuare con un progetto simile è troppo costoso per il territorio di Misano in termini di ciò che vorrà essere Misano per il futuro”.

I cittadini accorsi alla serata hanno palesato i loro timori sull’intervento e qualcuno, con estrema rassegnazione, ha ipotizzato di poter accogliere, seppur subendolo, il progetto solo per poter ottenere la strada di collegamento.

“Lunedi, in sede di Commissione Consiliare Territorio, abbiamo posto a Sindaco e consiglieri la nostra proposta:

  • rinunciare allo sviluppo del Polo Commerciale (l’opera è privata ma laddove l’interesse pubblico fosse altro, sarebbe possibile chiedere una variante al PTCP) e quindi agli oneri che potrebbero conseguirne, chiedendo alla Regione una premialità per poter intervenire dove il tessuto viario di Misano pecca.
  • migliorare i collegamenti viari e lenti (pedonali, ciclabili) fra le varie frazioni garantendo percorsi sicuri anche per chi si muove verso mare venendo da monte.
  • Implementare e favorire, con progetti condivisi con le categorie, il “commercio naturale” nei singoli quartieri in modo che il suo divenire multiservizi possa renderli il più possibile autosufficienti.
  • Studiare un collegamento tra monte e mare efficiente ma senza necessariamente far costruire ciò che al momento sarebbe “fuori misura” perché, seppure l’indice edificatorio dei terreni coinvolti sia basso (32.000 mq per un indice Ut< 0,22 mq/mq), le conseguenze che si ripercuoterebbero sul territorio sarebbero a nostro avviso non positive”

Sul tema interviene anche la consigliera regionale del Movimento, la capogruppo Raffaella Sensoli che chiede alla Regione di bloccare la realizzazione del progetto.

  • La Regione blocchi la realizzazione del nuovo centro commerciale a Misano Adriatico. Si tratta di un intervento anacronistico, basato su un’idea ormai superata e che potrebbe causare dei danni irreparabili al piccolo commercio come è già successo per altri territori. La decisione di far sorgere un nuovo centro commerciale, già totalmente inopportuna all’epoca dell’inserimento nel PTCP della Provincia di Rimini oltre dieci anni fa, oggi diventa totalmente sciagurata visto che la rete del piccolo commercio sta attraversando una crisi piuttosto profonda La nascita di questa ennesima struttura commerciale non migliorerà di un millimetro l’economia della zona visto che le esigenze di territorio e cittadini sono ben altre. Inoltre vorremmo capire come la Regione possa assecondare queste pianificazioni territoriali e allo stesso tempo parlare di valorizzazione dei centri commerciali naturali, rendendosi palesemente incoerente davanti ai cittadini. Serve una sterzata di 180 gradi e ripensare l’idea di sviluppo commerciale più vicino alle esigenze del territorio che ha bisogno di nuovi investimenti sulle strade, sui collegamenti per le frazioni e non dell’ennesima colata di cemento.Visto che il Comune, presentando il nuovo piano urbanistico, ha specificato che ogni decisione verrà presa in accordo con Provincia e Regione, crediamo che ci siano margini per poter intervenire al più presto