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L’uccisione del sindaco di Danzica: un pericoloso segnale per l’Europa. Meno lontano da noi di quanto sembri Pawel Adamowicz faceva della tolleranza e dell'integrazione l'essenza della sua azione politica. Ucciso per motivi politici, a coltellate durante una manifestazione di beneficenza

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Chiunque pensi che è successo li, a distanza da noi, è in errore. Il segnale che arriva da Danzica è questo: sei la massima istituzione locale e la pensi diversamente? Rischi. Un ragionamento oggi lontano da noi ma bisogna tenerlo lontano. Bisogna. Di Benedetta Dentamaro:

Mi sono fatta l’idea che, se avesse vissuto in Italia, Pawel Adamowicz sarebbe stato uno dei sindaci disobbedienti. Perché, da sindaco di Danzica, per 20 anni aveva difeso i diritti dei migranti e delle minoranze.
Invece viveva in Polonia, e in Polonia, nella sua Danzica, è stato accoltellato sul palco del Telethon locale, mentre ringraziava la popolazione per aver aderito numerosa a una raccolta fondi per ospedali infantili. Adamowicz aveva fondato il movimento dei sindaci polacchi, da cui proviene anche il primo cittadino di Varsavia, che solo due mesi fa aveva negato l’autorizzazione alla manifestazione per il centenario dell’indipendenza della Polonia. La manifestazione si era poi tenuta ugualmente per ordine del tribunale, e il governo vi aveva invitato i maggiori esponenti delle estreme destre europee (l’Italia era rappresentata da Forza Nuova). Non erano mancate svastiche, né Pawel Kukiz, il leader dell’omonimo movimento anti-establishment recentemente incontrato da Di Maio alla ricerca di alleanze in Europa.
In gioventù, Adamowicz aveva guidato il movimento studentesco contro il regime comunista.
Era stato membro di Piattaforma civica, il partito europeista dell’attuale presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e dell’ex presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek. Pur essendo poi diventato indipendente, continuava a definirsi “europeo” e ad opporsi al governo guidato da Diritto e Giustizia, un governo recentemente sanzionato dalla Corte di giustizia UE per una riforma che avrebbe minacciato l’indipendenza della magistratura.
I media polacchi hanno definito il delitto di matrice politica. La popolazione era accorsa a donare il sangue nella speranza di salvare l’amato sindaco. Numerose le manifestazioni di commemorazione in Polonia e in diverse città europee.
Perché, al di là dell’ipotesi che si sia trattato “solo” del gesto di uno psicopatico, la comunità internazionale si è sentita colpita nel suo sentimento più progressista e liberale.




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