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Taranto: un’udienza non rinviata, un tumore. Bufera per l’interpretazione delle parole di un avvocato Intervento dell'Ordine professionale

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Di seguito un comunicato diffuso dall’Ordine degli avvocati di Taranto:

Nella tarda serata di venerdì 22 giugno è stato diffuso da parte di un avvocato del Foro romano, prima sulla sua pagina Facebook poi in una registrazione sul sito di radio Radicale, un lungo racconto dal titolo: “NEMMENO IL TUMORE RENDE LEGITTIMO L’IMPEDIMENTO DEL DIFENSORE!”. Il collega autore dava notizia di una udienza del 18 giugno scorso in cui i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Taranto avevano negato il differimento per legittimo impedimento rigettando l’istanza di un avvocato che aveva allegato certificazione medica riguardante il ricovero presso un istituto oncologico. Stigmatizzando il comportamento dei magistrati, l’autore dell’articolo aggiungeva commenti di censura, dichiarandosi nauseato.
Al diffondersi della notizia su organi di informazione e social media online, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto Vincenzo Di Maggio si è immediatamente attivato per verificare la notizia contattando personalmente l’avvocato interessato e il presidente del collegio di magistrati appurando che i fatti sono narrati in maniera distorta o quanto meno sono avvenuti in termini sostanzialmente diversi da come appare da una lettura parziale del verbale di udienza. «Il collega – spiega Di maggio – stupito di tanta non voluta e non gradita richiesta di pubblicità del suo stato di salute mi ha confermato quanto già comunicato in una nota scritta dallo stesso magistrato presidente del collegio, cioè di aver preso cordiali accordi telefonici col presidente per rinviare la sua discussione a luglio e non l’intera udienza del processo in modo da evitare così che lo stesso dovesse subire il rinnovo degli atti per il cambio di collegio e quindi il rischio di prescrizione. Il tutto senza alcun pregiudizio per l’attività difensiva e nel massimo rispetto della sua condizione di salute. Nessuna arroganza dei magistrati quindi, ma un banale rinvio concordato nel rispetto delle difficoltà del legale e delle esigenze processuali».
Il presidente Di Maggio ha deciso di convocare per lunedì 25 giugno d’urgenza un consiglio dell’Ordine straordinario nell’aula Miro del palazzo di Giustizia estendendo l’invito a tutte le associazioni locali.
«La diffusione della notizia narrata in modo parziale, se non fuorviante, ha creato e ingigantito un caso inesistente montando una tempesta mediatica che sta assumendo in alcuni casi toni ingiuriosi e diffamatori. Spiace dover constatare che tra gli utenti dei social e perfino fra alcuni iscritti all’Ordine la notizia, così come narrata, ha suscitato reazioni smodate, senza alcuna verifica. Per questo è mio dovere invitare tutti, per primi i nostri iscritti, alla calma, alla verifica delle notizie attraverso l’accesso scrupoloso agli atti, a non perdere di vista valori insiti nella toga, come onestà intellettuale, obbligo di verità e rispetto del Palazzo che ogni avvocato deve coltivare, fuori da ogni vergognosa speculazione diretta a captare consensi ingiustificati o sensazionalismi di genere». «Gli incolpevoli protagonisti della vicenda – conclude Di Maggio – sono rimasti costernati dall’incredibile clamore e dai commenti eccessivi che ne sono conseguiti. Fra questi, perfino insulti, minacce, l’auspicio dell’intervento del Csm e addirittura l’augurio ai magistrati di venire colpiti da una patologia tumorale. Colgo l’occasione per fare i migliori auguri di pronta guarigione al nostro collega, involontario protagonista di questa assurda vicenda mediatica».




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