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Lidl cancella croce sulla chiesa nella sua locandina e il sindaco l'attacca: 'Deturpate il Paese'

Lidl

Il marchio della grande distribuzione Lidl ha creato un poster della Chiesa di Sant'Antonio Abate di Dolceacqua cancellando volutamente la chiesa dal campanile. Il gesto ha fatto andare su tutte le furie il sindaco del piccolo borgo.

Uno dei marchi della grande distribuzione, Lidl, ha creato un poster per le casse di una filiale a Camporosso che ha fatto andare su tutte le furie il sindaco di Dolceacqua (Imperia), il piccolo borgo medievale.

Croci Cancellate

Lidl, infatti, per non urtare la sensibilità religiosa dei fedeli non cristiani, ha volutamente cancellato, tramite Photoshop, le croci che si trovano sul campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate. Nel poster all’interno della filiale, infatti, esse non sono rappresentate. In questo modo, la catena ha volutamente falsato la rappresentazione della città, motivo per cui è scattata la denuncia da parte del sindaco del paese, Fulvio Gazzola. Già la scorsa estate, il primo cittadino del borgo nell’entroterra di Ventimiglia si era lamentato con la direzione della filiale di Camporosso. “Mi avevano assicurato che si sarebbero impegnati a cambiare le immagini” – le sue parole – “ ma a distanza di un anno non è ancora accaduto nulla e ricevo ancora lamentele da parte della gente.” A conferma delle parole del sindaco, infatti, le immagini raffiguranti Dolceacqua, nella filiale di Camporosso, rappresentano ancora una realtà diversa da ciò che realmente è la città. Le croci sui campanili sono ancora rimosse e questo ha irritato pesantemente la comunità.

“Così deturpate la città”

È stato pesante l’attacco di Gazzola, che si è scagliato completamente contro i vertici di Lidl, invitandoli anche a cambiare immagine, qualora non riuscissero a trovare una soluzione migliore della cancellazione delle croci. “Se le croci vi danno così fastidio, a questo punto cambiate immagine, ma per favore non deturpate il nostro paese – ha ribadito. “Capisco la politica che mira a non urtare la sensibilità delle altre religioni, so che hanno agito allo stesso modo anche in altre città europee, ma è necessario essere corretti e non penalizzare nessuno. Non sono assolutamente d’accordo nel ritoccare le immagini, perché così si dà un’immagine falsata della nostra città.” Un’offensiva che non passa inosservata, soprattutto perché il primo cittadino promette di passare dalle parole ai fatti: se il supermercato non deciderà di cambiare la sua linea, si andrà allo scontro.

Lettera alla Direziona Nazionale

Infine, il sindaco Gazzola ha scritto una lettera alla Direzione Nazionale di Lidl. “Ora voglio vedere cosa succede. Se ciò non fosse sufficiente, mi vedrò costretto ad adire le vie legali. Se non vogliono le croci, che mettano il castello dei Doria, ma evitino questo scempio”. Il Castello, infatti, è il vero simbolo di Dolceacqua, che fa parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e dei paesi “Bandiera Arancione”. Vedremo se, questa volta, dopo le false promesse della scorsa estate e le minacce di essere portati in tribunale, Lidl acconsentirà di modificare le immagini o di reinserire le croci all’interno del poster della filiale di Camporosso. C’è da dire, però, che in questa situazione, il marchio non ne esce rafforzato e non fa una figura degna del nome che ha. Un conto è il rispetto per qualsiasi tipo di religione, un altro è quello di alterare la bellezza e la storia culturale e architettonica di una città.