Gaza. Ancora scontri, ma Hamas annuncia l’intesa per un cessate-il-fuoco

di Guido Keller

Dopo l’ennesimo venerdì di violenze al confine fra la Striscia di Gaza ed Israele, costato la vita a 5 persone tra cui un soldato israeliano, fra le due parti si è tentato oggi di giungere ad un accordo di cessate-il-fuoco. Lo si apprende da un messaggio Twitter del portavoce di Hamas Fawzi Barhoum, dove si legge che “con gli sforzi egiziani e delle Nazioni Unite abbiamo raggiunto un accordo per tornare al precedente stato di calma tra gli occupanti israeliani e le fazioni palestinesi”. Nelle ultime ore c’era stato un appello a sospendere le ostilità dell’inviato speciale dell’Onu per il Medio Oriente, Nickolay Mladenov, il quale aveva chiesto che “Tutti a Gaza facciano un passo indietro, prima di cadere nel baratro. Non fra una settimana, non domani, subito. Quanti vogliono innescare una nuova guerra fra palestinesi e israeliani non devono riuscire nel loro intento”.
Il militare israeliano sarebbe morto in un’imboscata alla camionetta su cui viaggiava lungo il confine, mentre in migliaia di palestinesi si sono lanciati verso i reticolati posti a barriera con Israele, sono state lanciate pietre, bottiglie molotov ed aquiloni incendiari da una parte e proiettili sia di gomma che autentici dall’altra, il tutto sotto una densa coltre di fumo scaturito dall’incendio di copertoni oscurava la vista ai tiratori dell’esercito. Bombardamenti israeliani si sono avuti su obiettivi di Hamas nella parte meridionale della Striscia. Sono oltre 140 le vittime da parte palestinese, compresi manifestanti non necessariamente legati ad Hamas o a fazioni bellicose, uccisi dall’inizio delle manifestazioni che si tengono ogni venerdì da tre mesi per quella che è la Marcia del ritorno, indetta da Hamas per ricordare i territori espropriati ai palestinesi per permettere la nascita dello Stato di Israele, ovvero per il “diritto al ritorno” dei rifugiati palestinesi e denunciare il blocco alla Striscia delle autorità israeliane.
Da parte israeliana non è tuttavia ancora stata confermata l’intesa per il cessate-il-fuoco, anche perché difficilmente la Knesset, il parlamento, darà ampi spazi di manovra al governo per via della situazione di paura che ogni settimana i residenti israeliani vivono lungo il confine. Come è avvenuto più volte negli ultimi mesi, razzi lanciati dalla Striscia sono piovuti anche ieri nel Negev o sono stati intercettati dalle batterie di difesa iron Dome.