Siria. Mosca fa “ritirare” gli iraniani dal sud del paese

di Francesco Cirillo –

Accordo raggiunto tra la Federazione Russa e lo stato d’Israele per il ritiro delle milizie sciite di Hezbollah e di quelle legate a filo diretto con l’Iran dalla zona meridionale della Siria e dalle aree di confine nei pressi del Golan.
Secondo fonti russe ed israeliane Tel Aviv ha ricevuto luce verde da Mosca per colpire obiettivi militari iraniani ma, come concordato, gli israeliani dovranno terminare di colpire qualsiasi obiettivo militare del governo di Damasco.
Nell’accordo russo-israeliano viene indicato che i militari siriani potranno iniziare l’offensiva contro la sacca ribelle di Dara’a per riconquistare l’ultima delle aree tenute dei ribelli e riprendere il controllo della zona di confine siro-israeliano del Golan, occupato dalle truppe israeliane.
Per definire i termini politico militari dell’accordo si è tenuto ei giorni scorsi un summit tra il ministero della difesa russo Sergey Shoigu e quello israeliano Avigdor Liberman a Mosca.
Pe il presidente siriano Bashar al-Assad, che ha dovuto accettare l’offerta i termini dell’accordo, è l’ennesima volta che viene de facto salvato dai russi, dopo che lo stesso aveva, come affermato in una intervista televisiva a Russia today, minacciato di attaccare le truppe curdo-siriane delle Syrian Democratic Forces (Sdf) che mantengono attualmente il controllo della Siria nord-orientale.
Nell’Intervista il rais di Damasco ha dichiarato che si è evitato uno scontro diretto tra Washington e Mosca in Siria. Ma l’annuncio dell’accordo tra la Russia e Israele conferma il ruolo di mediatore di Mosca nella regione ed anche, per gli israeliani, la volontà (soft) russa di arginare l’espansione geopolitica iraniana.