Superata la “soglia psicologica” dell’1%: Bruxelles vuole più soldi per Brexit e migranti

di Guido Keller –

La Commissione europea intende accrescere la quota spettante ai paesi membri alla luce del bilancio proposto di 1.279,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, pari all’ 1,11% del Reddito Nazionale Lordo. La cosa è stata avallata dalla maggioranza degli eurodeputati per cui vi sarà un lieve incremento rispetto all’1,03% del periodo 2014-2020 (1.087,1 miliardi di euro) al fine di compensare la perdita dovuta alla Brexit e le spese dovute alla gestione dell’accoglienza migranti, ma anche all’aumento degli investimenti nei settori della ricerca e dell’innovazione, dei giovani, dell’economia digitale, della gestione delle frontiere, della sicurezza e della difesa. La Commissione ha previsto invece tagli di circa il 5% per la Pac (Politica Agricola Comune) e per la politica di coesione (Regioni e associazioni di categoria), mentre raddoppieranno i fondi per il programma Erasmus+, che interessa i giovani studenti europei, e per Orizzonte Europa, per le piccole e medie imprese e per i cambiamenti climatici.

Guenther Oettinger, commissario europeo per il Bilancio e le risorse umane, ha difeso la scelta spiegando che “Quello che costituisce davvero il nucleo di questa proposta di bilancio è il valore aggiunto europeo. Investiamo ancora di più in settori nei quali i singoli Stati membri non possono agire da soli o nei quali è più efficiente operare insieme, come nei campi della ricerca, della migrazione, del controllo delle frontiere o della difesa. Contemporaneamente continuiamo a finanziare politiche tradizionali, ma ammodernate, come la politica agricola comune e la politica di coesione, visto che gli standard elevati dei nostri prodotti agricoli e il recupero economico delle nostre regioni vanno a vantaggio di noi tutti”.
Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo Ppe Manfred Weber, per i quale si tratta di “Soldi ben spesi. Questi investimenti, guidati da un principio di solidarietà, gioveranno il futuro di molti giovani europei. La proposta della Commissione è un buon punto di inizio per la discussione”, mentre critiche sono arrivate dalla collega del Pse Maria João Rodrigues, la quale ha spiegato che “Lotteremo affinché la politica di coesione non venga sacrificata. La proposta affronta nuove priorità sul fronte della difesa, immigrazione, ricerca e innovazione. Tuttavia, è lontano dalle nostre aspettative. Non si sta affrontando il tema delle divergenze territoriali, gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico”.
Anche per gli eurodeputati la proposta di ridurre i fondi per lo sviluppo regionale e la politica agricola comune dovrebbe essere discussa con i destinatari, e le regioni o le comunità agricole europee non dovrebbero essere sacrificate.

Guenther Oettinger.

Durante il dibattito in Aula, il presidente del Parlamento Antionio Tajani ha dichiarato che “Mi sembra che nella presentazione fatta dalla Commissione sia stata sottolineata l’importanza di un bilancio politico e il principio del valore aggiunto europeo. É importante che sia stata evidenziata da Juncker e da Oettinger l’importanza delle risorse proprie, che sono un punto qualificante delle risoluzione del Parlamento europeo. È positivo che ci siano più fondi per l’Erasmus+, per Orizzonte Europa, per le piccole e medie imprese e per i cambiamenti climatici.
Noi avremo voluto che il bilancio fosse non dell’1,1, ma dell’1,3 del PIL. Abbiamo visto una riduzione del bilancio per l’agricoltura e per la coesione. Faremo di tutto per difendere le nostre posizioni, ma è importante che la Commissione europea abbia sottolineato il ruolo delle risorse proprie, questo in linea con le posizioni del Parlamento europeo”.

Con una nota la Farnesina ha comunicato che “Le proposte presentate dalla Commissione rappresentano un buon punto di partenza per le discussioni che dovremo sviluppare, tra Stati membri e Istituzioni europee, nei prossimi mesi, con l’obiettivo di approvare un Quadro finanziario pluriennale che sia un vero strumento strategico per realizzare le priorità dell’Unione Europea.
Nel proporre un bilancio che supera la “soglia psicologica” dell’1% del PIL europeo, la Commissione prende atto che l’Unione deve fronteggiare efficacemente sfide impellenti come le migrazioni, la sicurezza, la difesa comune, l’innovazione, senza trascurare obiettivi importanti come la coesione sociale e territoriale ed il sostegno ad una produzione agricola di qualità.
Si tratta di beni pubblici europei che l’Europa deve perseguire mettendo in comune risorse e energie, per dare risposta alle preoccupazioni dei suoi cittadini e riguadagnare così la loro fiducia.
La creazione di una rubrica dedicata alle migrazioni riconosce il carattere strutturale del fenomeno, accogliendo le insistenti richieste italiane di dotare l’Europa di una autentica politica migratoria comune.
Positivo anche il maggiore spazio per temi quali sicurezza e difesa e per l’azione esterna dell’Unione.
Su quest’ultimo aspetto, tuttavia, resta la preoccupazione di veder diluito il potenziale della Politica di Vicinato (PEV): in una situazione di fragilità del contesto internazionale come quella attuale, non bisogna indebolire la collaborazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e con i vicini orientali.
Occorrerà negoziare affinché si possano ripristinare strumenti finanziari specifici per la PEV, distinti dai fondi da dedicare alla cooperazione allo sviluppo”.