Terrorismo. Isis minaccia i Mondiali, in rete la foto di Messi che piange sangue

di Vanessa Tomassini

Che la sconfitta sul piano territoriale non annientasse Daesh era chiaro a tutti, ma oggi è lo stesso Stato Islamico a darne prova. Dopo il report sui 5.600 foreign fighters che stanno tornando nei Paesi di origine, diffuso dal Soulfan Center, oggi sul web è apparso un fotomontaggio del calciatore Lionel Messi che piange sangue. Un chiaro riferimento ai Mondiali, a Russia 2018 forse, ma che ha fatto riaccendere immediatamente l’attenzione sulla sicurezza di stadi e centri sportivi, che potrebbero essere i prossimi obiettivi della galassia jihadista.
Nell’immagine pubblicata oggi dall’agenzia media Wafa legata ad Is, si vede l’attaccante del Barcellona che versa lacrime di sangue vestito con una divisa carceraria, mentre a fianco del calciatore campeggia un avvertimento che pesa come un macigno: “You are fighting a state that doesn’t have failure in it’s dictionary”, letteralmente “state combattendo uno stato che non conosce la parola fallimento nel suo dizionario”.
Non è la prima volta che i jihadisti minacciano la Coppa del Mondo 2018, sui social circola da qualche settimana il logo della Fifa World Cup 2018 con un terrorista armato che guarda al Luzhniki Stadium di Mosca, con la scritta “wait for us”, “aspettateci”. Sarà proprio nello stadio della capitale che il prossimo 15 luglio si giocherà la finale dei Mondiali, come in precedenti avvertimenti non è certo che sia proprio quello il vero obiettivo, al contrario l’Isis ha dimostrato nel corso della sua esistenza di riuscire ad attaccare il punto debole, la falla dei sistemi di sicurezza, talvolta senza alcuna logica. Quel che è certo è che l’Isis (Daesh) è riuscito nel suo scopo, dimostrare al mondo che è vivo.