Usa. La nuova Strategia di sicurezza nazionale di Trump, ‘Russia e Cina avversari’

di Francesco Cirillo –

Il presidente Usa Donald Trump ha impostato la strategia di sicurezza nazionale della propria amministrazione indicando Russia e Cina come potenze rivali degli Stati Uniti.
Se i quattro pilastri alla base della visione tradizionale della sicurezza nazionale non sono stati toccati, e cioè proteggere gli americani e la patria, promuovere la prosperità nazionale, preservare la “pace attraverso la forza” e aumentare l’influenza di Washington nel mondo, rispetto all’impostazione del predecessore Obama ha eliminato dal documento i cambiamenti climatici ed ha ampliato la nuova dottrina alle minacce militari ed economiche.
Nel discorso di presentazione della propria strategia di sicurezza il commander in chief ha definito Mosca e Pechino paesi rivali che tentano di minare gli interessi di Washington e la sua leadership nel mondo. Nel documento la Russia viene menzionata come paese aggressore che tenta di minare le fondamenta delle democrazie, definendo il Cremlino un rivale degli Usa nello scacchiere internazionale. Ha altresì lodato la cooperazione tra le agenzie di intelligence statunitense (Cia) e russa (Fsb) nello sventare un possibile attentato nella città di San Pietroburgo, e rimarcato la possibile collaborazione tra i paesi.
Per quanto riguarda la Cina, Trump ha accusato Pechino di attuare pratiche commerciali sleali con il target di minare l’influenza economica americana, eliminando la definizione di rivale. Nonostante l’atteggiamento morbido di Washington verso la Repubblica Popolare, a Pechino non sono andate giù tali affermazioni, e molti analisti hanno visto nella qualità temperata delle parole di Trump un modo per non alzare ulteriormente la tensione riguardante la minaccia nordcoreana.
Nel corso della presentazione il presidente Usa ha pressato tutti gli alleati affinché si arrivi all’isolamento nei confronti della Corea del Nord.
L’America First National Security Strategy non cambia la rotta geopolitica statunitense, ma viene aggiornata secondo la visione di Trump nei toni e negli strumenti da utilizzare.