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Il Centro Sinistra esiste e resiste. Mancano le idee forti

Zingaretti apre a tutte le forze di sinistra. Per ora è solo tatticismo

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Anche gli ex-renziani Lotti e Martina, solo Giachetti e altri 16 dirigenti a lui legati si sono astenuti ritenendola ambigua, hanno approvato la direttiva posta da Zingaretti nella Direzione del Partito Democratico tenutasi ieri.
La direttiva è chiara: alleanze per le Europee e le Amministrative. Seppure in forme diverse, apertura a tutti, e soprattutto agli ex Pd, ora Mdp. Anche se ribadisce: “Alleanza non significa convergenze che mettono indietro le lancette della scissione. Non è mio obiettivo e credo non lo sia nemmeno per Articolo 1 che va a un congresso per divenire un soggetto politico”.
Zingaretti preannuncia, quindi, per le Europee, una lista unica con dentro il Pd, gli europeisti di Calenda e le Associazioni Civiche, che deve allearsi con Italia Comune di Pizzarotti e Pascucci; con le liste civiche legate a sindaci; con +Europa di Emma Bonino; con Democrazia solidale; con il Campo Progressista di Pisapia e ovviamente con Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista di Bersani e Speranza.
È di tutta evidenza che un’ammucchiata così ricorda molto l’Unione di Romano Prodi che fece buone cose ma non sopravvisse agli scossoni interni portati, in primis da Massimo D’Alema (maestro in queste cose, lo ha fatto anche dentro il PD). Un’ammucchiata così non ha grande respiro, a meno che Zingaretti e i suoi non riescano a trovare alcune parole forti che non siano solo, genericamente, lavoro, occupazione, ugualitarismo ma che siano in grado di contrapporsi alle parole amate da moltissimi italiani e riprese da Salvini: porti chiusi, legittima difesa, donna moglie e madre e tax flat a vantaggio dei ricchi.

 

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