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“Tratta” e prostituzione, Caritas e associazioni insieme nel ricordo di Esther
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Esther Johnson è una donna nigeriana proveniente da Castel Volturno, costretta a prostituirsi ed uccisa a Benevento nel 2016. Esther Johnson, però, non è solo questo: è un simbolo che Benevento non vuole e non può dimenticare. La sua vicenda umana racconta la crudeltà del fenomeno della ‘tratta’, parla dello sfruttamento economico di donne e uomini in tutta Italia e ci ricorda che nel mercato non esiste offerta senza domanda.
Per questo, dalla tragica fine della donna è partito il progetto “Esther, per non dimenticare”, nato da una idea della Caritas diocesana e finanziato per oltre 100mila euro attraverso i fondi dell’Otto per mille della Chiesa cattolica, interventi di carità e promozione umana, della Conferenza Episcopale Italiana. All’iniziativa hanno aderito diverse realtà associative del capoluogo che insieme metteranno in campo una serie di attività volte a sostenere le donne e gli uomini vittime della ‘tratta’, ma anche a sensibilizzare i cittadini.
A breve, verrà formata la Rete Civica Beneventana con la Tratta. Si tratta di un network di associazioni ed enti che insieme lavoreranno per combattere gli episodi di sfruttamento. Una mano concreta alle vittime, ma anche uno sportello dove denunciare o dove le donne potranno essere ascoltate e soccorse. Una piccola organizzazione che vuole dare un segnale importante di presenza nei quartieri.
Una dimostrazione concreta di quella parte di società civile che ha deciso di non chiudere gli occhi di fronte al degrado, di aiutare chi ha bisogno. Perché l’indifferenza verso i problemi è solo uno dei tanti modi coi quali si lascia, lentamente, morire un territorio.