Ciccio Italiano ritornerà ad occupare la poltrona di assessore ai Lavori Pubblici. La nomina del sindaco Giovanni Formica è già pronta ma sarà ufficializzata nei primi giorni del 2018. Lo scorso aprile Italiano si era dimesso per tentare la scalata all’Ars con Mdp – Articolo 1, il nuovo partito di Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema che ha opposto al Pd, partito del sindaco Formica, il governatore Claudio Fava. Purtroppo Italiano ha rimediato una magra figura risultando il meno votato dei milazzesi, dunque, ecco riapririsi per lui, novello figliol prodigo, le più congeniali porte di palazzo dell’Aquila.

In realtà Italiano non ha mai salutato i dipendenti di via Cappuccini visto che li ha continuati a frequentare in qualità di esperto gratuito occupandosi, di fatto, delle stesse deleghe a cui aveva rinunciato. Ma chi gli lascerà spazio? A farne le spese potrebbe essere uno degli assessori più attivi, Salvo Presti (che, ironia dela sorte, del vitello grasso, in realtà ha ben poco)  proprio nel momento in cui con l’approvazione del bilancio poteva cominciare a dare risposte con l’organizzazione di eventi e ridando decoro ad una cittadella fortificata che nel 2017  ha battuto tutti i record di accessi degli ultimi anni. La sua colpa? Non avere consiglieri che lo supportino in aula al contrario di Ciccio Italiano il quale, oltre al sostegno incondizionato del sindaco, può contare in aula sui consiglieri  Carmen Manna e Paola Abbagnato che nel cassetto custodiscono una tessera del Pd e Art.1. Con l’eventuale defenestramento di Presti, Formica metterà la parola fine ai rapporti con l’onorevole Tommaso Currò (ex grillino oggi fedelisismo di Matteo Renzi) e all’accordo elettorale benedetto dal segretario regionale Fausto Raciti, che prevedeva il ritiro della sindacatura di Presti a favore dell’avvocato.

Il primo cittadino democratico, comunque, sarà il precursore in Italia di una eventuale alleanza tra il Partito Democratico e Mdp – movimento a cui ha aderito il consigliere di opposizione Antonio Foti – che a livello nazionale sono nettamente in rottura. Magari Milazzo potrà fare da laboratorio politico e dare il via ad una svolta regionale. Non è la prima volta. In maniera irrituale il primo cittadino ha nominato a pochi giorni dal voto regionale di novembre l’assessore Pippo Crisafulli rappresentante di un partito che è scomparso dopo pochi giorni dalla geografia politica siciliana (I centristi) ma che ha portato in dote ben un consigliere (Francesco Coppolino) perdendone strada facendo due (Rosario Piraino e Maria Magliarditi). In compenso al secondo piano del palazzo municipale è ritornato il sorriso. Che non è poco.

Gianfranco Cusumano

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Nino
Nino
6 anni fa

Io non la definirei magra figura quella fatta da Italiano alle regionali,visto che è stato lasciato solo da coloro per cui lui ha fatto battaglie a cominciare dal sindaco ,ho fatto tante battaglie con Ciccio Italiano sempre all opposizione rispetto a lui ,ma riconosco la sua integrità morale e politica cosa che non hanno mai fatto i suoi compagni di partito

Natale
Natale
6 anni fa

Avevo scritto politici poco educati. non educati

Filippo
Filippo
6 anni fa

Nuovo ?????
A me sembra di averlo già visto da qualche parte ….

Paolo
Paolo
6 anni fa

Il comune è peggio di una stazione; arrivano, partono, ritornano. Anzi come una panchina, lasci il cappello, ti fai i cavoli tuoi e se va male, torni e trovi il posto lasciato momentaneamente. La serietà delle scelte è ormai merce rara. Hai deciso di correre per le regionali? Adesso fai altro, se capace Che schifo!!!!

salvo
salvo
6 anni fa

ricordo a italiano che i milazzesi alle ultime regionali NON LO HANNO VOTATO, ritengo corretto che lo stesso si ritiri in buon ordine, senza commentare null’altro.Grazie