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SULMONA – Qualche settimana fa era una donna del posto a frugare tra gli abiti usati in via Gennaro Sardi, proprio di fronte la Croce Rossa. Oggi è toccato a due uomini stranieri che sono stati immortalati mentre cercavano di reperire l’ultimo abito usato, magari adatto proprio a loro, nel contenitore di via papa Giovanni XXIII. Se è vero che Sulmona è la quarta città in Abruzzo per spopolamento, la povertà che dilaga resta un fenomeno da non sottovalutare soprattutto quando la corsa contro il tempo è quella volta a soddisfare i bisogni primari, come ad esempio i vestiti. Non si può far finta di niente perché non si tratta del film già visto. Italiani o stranieri, uomini o donne, giovani o adulti. In molti sono costretti a frugare in quei contenitori. Ma qual è il report della povertà in Abruzzo? Secondo gli ultimi dati diffusi dal Cresa in Abruzzo 1 residente su 5 è a rischio di povertà, più di 1 su 10 vive in una situazione di grave deprivazione materiale. Il reddito disponibile pro capite ammonta in regione a € 15.608, che corrisponde all’89% del reddito medio nazionale (€ 17.826) ed è superiore al solo valore relativo al Mezzogiorno. L’Abruzzo si colloca al 13° posto della classifica delle regioni italiane, capeggiata dal Trentino con 22.188 € e chiusa dalla Calabria con 12.237 €. Rispetto all’anno precedente il reddito pro capite aumenta dell’1,8%, assai più che a livello Italia (0,9%). La diseguaglianza nella distribuzione del reddito comporta anche un elevato rischio di povertà. Si considerano a rischio di povertà le persone con un reddito inferiore al 60% del reddito mediano. L’Abruzzo, con il 21,7% della popolazione a rischio di povertà, si colloca al di sopra della media nazionale (19,9%) e si posiziona al 13° posto della graduatoria delle regioni italiane aperta dalla Valle d’Aosta (7%) e chiusa dalla Sicilia (42,3%).

Andrea D’Aurelio

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