Gaza, l’annuncio di un cessate il fuoco con Israele

Una tregua tra israeliani e palestinesi. L’annuncio avviene dopo una giornata di scontri sulla Striscia di Gaza. La notizia arriva da Jihad islamica, il secondo gruppo armato più grande di Gaza, dopo Hamas. Per la portavoce dell’organizzazione Dawoud Shihab, “sulla base delle comunicazioni con la parte egiziana, è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco con Israele per un ritorno alla calma, sulla base dell’accordo del 2014, che aveva messo fine all’ultimo conflitto nella Striscia di Gaza”. Shihab ha dichiarato all’agenzia Afp che “anche Hamas, che controlla la Striscia, si è impegnata”. Non a caso, un membro dell’ufficio politico di Hamas, Khalil al-Haya, conferma che, “grazie a mediatori egiziani si può mettere fine all’attuale fase di confronto con lo Stato ebraico, in base alle intese di cessate il fuoco del 2014”. Il ministro israeliano Naftali Bennett ha confermato che l’Egitto si adopera per calmare la situazione, anche se finora non c’è un accordo formale.

Frattanto, secondo un’alta fonte della sicurezza israelina, citata dai media, Israele avrebbe inflitto la scorsa notte un “colpo significativo a Gaza, attaccando decine di obiettivi terroristici di Hamas e della Jihad islamica. Adesso il fuoco è cessato. Ma se il fuoco dovesse riprendere, i nostri attacchi su Hamas e sui suoi alleati sarebbero ancora più forti”. Qualche ore prima dell’annuncio dell’accordo, le sirene d’allarme risuonavano nelle comunità ebraiche attorno alla Striscia di Gaza. Per l’intera giornata, nel sud di Israele sono piovuti colpi di mortaio e razzi. Gli attacchi, intercettati dal sistema di difesa antimissili, sono stati rivendicati dalla Jihad islamica e da Hamas. Ma un razzo è caduto a Sderot, nel cortile di un asilo, per fortuna vuoto. Secondo l’esercito israeliano sono stati tra i cinquanta e i sessanti i lanci complessivi dall’altra parte del confine. I palestinesi indicano invece oltre cento colpi scagliati da Gaza. Il premier Benyamin Netanyahu ha deciso di convocare una “riunione di sicurezza” con i vertici militari. Intanto, oggi, mercoledì 30 maggio, si riunisce il Consiglio di sicurezza dell’Onu su richiesta degli Stati Uniti, per affrontare la questione del conflitto israelo-palestinese.

Aggiornato il 30 maggio 2018 alle ore 16:43