Grasso, un galantuomo di compromesso

Come ampiamente scontato, Pietro Grasso è stato incoronato leader della “nuova” formazione politica che si agita alla sinistra del Partito Democratico. Sebbene essa si collochi in una zona estrema dello schieramento politico, colpisce che nel nome scelto non compaia propria la parola “sinistra”. Ciò, unito alla scelta di farsi rappresentare da un galantuomo privo di carisma politico, la dice lunga in merito alla coesione del fritto misto di partitini che compongono “Liberi e Uguali”. Da questo punto di vista il presidente del Senato rappresenta una evidente e assolutamente necessaria mediazione tra il matrimonio impossibile che Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani hanno dovuto realizzare con la formazione di Nicola Fratoianni, quella Sinistra Italiana che si richiama fortemente alla tradizione politica dell’estremismo antagonista. D’altro canto, persino il nome della formazione creata in precedenza dopo una lunga gestazione dagli stessi fuoriusciti del Pd, Articolo –Movimento Democratico e Progressista, segnala che pure al loro interno non regni certamente la concordia e l’unità d’intenti.

E dunque il buon Grasso, per il quale ammetto di provare una certa simpatia umana, più che svolgere il ruolo di capo politico, si trova a rivestire la funzione sostanziale di mediatore nell’ambito di un’accozzaglia di simboli e di personaggi che spesso mostrano un radicamento piuttosto scarso, come nel caso di “Possibile” fondato da Giuseppe Civati, e di cui si fa una gran fatica a comprenderne il messaggio.

Lo stesso discorsetto pronunciato da Grasso nel corso dell’assemblea, con ampie dosi di aria fritta e buone intenzioni di sinistra, segnala già in partenza le evidenti difficoltà programmatiche di una formazione che sin da subito rischia di finire nel limbo dell’irrilevanza politica. Proprio sul piano degli scarsi contenuti che sin qui è stato possibile decifrare dai più autorevoli fondatori di “Liberi e Uguali”, sembra che la linea sindacale di Susanna Camusso sia l’unico faro, per non dire lumicino, in grado di offrire un minimo comun denominatore a codesta sinistra Armata Brancaleone. Un punto d’incontro politico piuttosto infimo il quale, viste le condizioni sempre molto precarie del Paese, non porta molto lontano.

In tal senso, “Liberi e Uguali” non sembra contribuire affatto a migliorare la già modesta offerta politica che in questo particolare momento storico caratterizza la nostra democrazia di Pulcinella.

Aggiornato il 05 dicembre 2017 alle ore 21:14