Conte, un drone umano al governo

La campagna elettorale dei due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, non accenna a fermarsi. C’è sempre una tornata elettorale minore come pretesto. Ancora prima di una fiducia del Parlamento che si ritiene evidentemente scontata, la gara delle promesse, ora che il mantenimento immediato si allontana, continua senza sosta. Anche con qualche incidente di percorso decisamente grottesco: ad esempio i due economisti anti-euro della Lega, Alberto Bagnai e Armando Siri che si contraddicono sull’entrata in vigore della leggendaria flat tax. Per non parlare dell’incidente diplomatico con la Tunisia sui migranti e i “galeotti”.

Il tutto mentre Luigi Di Maio riceve gli ex pony express del cibo che ora si chiamano “riders”, promettendo loro un avvenire migliore. Che dire poi del Premier Giuseppe Conte che oggi otterrà la fiducia e che tende a comportarsi come una sorta di drone umano? Al contrario dei velivoli senza piloti, Conte non bombarda. Anzi, viene bombardato da tutti e ha anche il problema di venire teleguidato contemporaneamente da due diversi manovratori. Per lui è preconizzabile un destino da parafulmine tipo “Il secondo tragico Fantozzi”. Sarà facile andare avanti così in Europa come in Italia?

Se volete iniziare con le scommesse dai bookmaker d’Oltremanica ricordatevi – come dice la voce in tv alla fine della pubblicità a velocità supersonica  che “il gioco può portare dipendenze anche patologiche ed è vietato ai minori di 18 anni”. Per ora focalizziamoci sul pianeta giustizia: l’aria che tira è più manette per tutti”. Il primo passo per passare da una democrazia liberale e parlamentare a quella autoritaria che piace alla Casaleggio Associati. E che, mutatis mutandis, viene attuata in Paesi come la Turchia di Erdogan. Che i propri avversari politici ha cominciato a metterli in carcere con accuse strumentali di corruzione ed evasione fiscale.

Aggiornato il 05 giugno 2018 alle ore 13:43