Presidenza Rai: Foa rischia, ipotesi Rossi

Gli assetti Rai sono ancora discussione. Il nuovo Consiglio d’amministrazione si riunisce oggi per la prima volta. Dovrebbe formalizzare le nomine di Fabrizio Salini come amministratore delegato e Marcello Foa come presidente. Ma è proprio quest’ultimo a rischiare. Da giorni è in atto una contestazione del Pd e di Forza Italia. Domani, la Commissione di Vigilanza Rai sarà chiamata a dare il suo assenso a maggioranza di due terzi sul presidente. “La nomina di Foa può essere bloccata già domani dal Cda”, ha affermato Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza. Il quale esclude l’ipotesi che il candidato presidente possa votare per se stesso. Rita Borioni, nel Cda in quota Pd, voterà contro: “Foa non risponde per me ai criteri necessari di garanzia e di terzietà previsti dalla legge”. L’Usigrai e la Fnsi denunciano la “palese violazione di legge. Il governo – sostengono –ha il compito di designare, su proposta del ministro dell’Economia, due membri del consiglio. Ma certo non può nominare, neppure di fatto, il presidente”.

A presiedere la Vigilanza Rai è il senatore azzurro ed ex giornalista Mediaset Alberto Barachini. I componenti dell’organismo sono 40. Per ratificare il presidente servono 27 voti a scrutinio segreto. La maggioranza gialloverde conta su 21 voti. I pentastellati hanno a disposizione 14 voti, la Lega 7. Inoltre, occorre inserire anche i due voti di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni ha detto “sì” a Foa: “Non ho condiviso il metodo sulla scelta. Ma essere sovranisti in Italia non è reato”. Resta concreto lo scenario che prevede una bocciatura di Foa. A quel punto scatterebbe il “Piano B”. Un accordo fra Matteo Salvini e Meloni per votare Giampaolo Rossi, eletto dalla Camera nel Cda Rai proprio su indicazione di Fdi. Si tratta di un esperto di comunicazione. È stato presidente di Rainet dal 2004 al 2012. È editorialista del “Tempo” e del “Giornale”.

 

Aggiornato il 31 luglio 2018 alle ore 13:19