Ilva, sindacati contro il governo

Continua la polemica sul destino dell’Ilva di Foggia. “Il governo deve intervenire su ArcelorMittal per garantire l’occupazione di tutti i 14 mila dipendenti dell’azienda”. Lo ha affermato la segretaria generale della Fiom Francesca Re David, nel corso di un’intervista su Rai Radio1.

Secondo la sindacalista, la dichiarazione del ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, che rimanda alla contrattazione la questione occupazionale, “non è accettabile”. Intanto sulla vicenda scoppia una dura bagarre che riguarda da vicino l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il ministro attuale del governo Conte, Di Maio. “Questo ragazzino incapace mi sta facendo irritare. Firma in gran segreto un piffero. La notizia è stata diffusa e commentata da ogni media. Secondo: non ha la più vaga idea dei numeri neanche quando vanno a suo vantaggio”.

Così su Twitter l’ex ministro che risponde alle dichiarazioni del suo successore. Calenda sul social network contesta le seguenti dichiarazioni rilasciate da Di Maio: “Il precedente ministro ha firmato in gran segreto l’accordo per far entrare Mittal nello stabilimento, in cui c’è scritto che ci saranno 3mila persone che vanno in mezzo ad una strada”.

Tutto falso, ovviamente, secondo Calenda, sia perché la notizia della firma è stata ampiamente diffusa dai media, sia sui numeri che sarebbero errati. Insomma, polemiche a parte, continua il braccio di ferro tra sindacati e governo. Una questione spinosa che non accenna ad arrestarsi.

Aggiornato il 31 luglio 2018 alle ore 15:13