Aquarius, crisi diplomatica tra Italia e Francia

L’Aquarius può sbarcare a Marsiglia. Ma senza migranti a bordo. L’ennesima giornata di polemiche tra Italia e Francia si conclude con la “soluzione europea” tanto invocata da Emmanuel Macron. Dopo aver negato lo sbarco a Sos Méditerranée, ora la Francia pronuncia un “sì condizionato”. Infatti, i 58 migranti, tra cui 16 minori, che arrivano dalla Siria, Libia e Palestina, verranno sbarcati in acque internazionali. Sono stati già trasferiti a Malta e in seguito saranno ripartiti tra quattro Paesi dell’Unione Europea: 18 alla Francia, 15 a testa per Germania e Spagna e 10 per il Portogallo. Il presidente francese, parlando ai giornalisti, a margine dei lavori dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York, ha confermato l’esistenza di una “crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa. L’Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino”. Il premier Giuseppe Conte prova a sedare la polemica: “Se Macron dice che l’Italia ha una crisi politica in atto con l’Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l’Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l’Italia non ha un problema con la Francia”. Non è dello stesso avviso il vicepremier Matteo Salvini. La sua replica, a distanza, indirizzata al presidente francese è durissima.

“Non accettiamo lezioni di diritto o di umanità da parte del signor Macron – attacca il ministro dell’Interno – negli ultimi mesi ha blindato le frontiere con l’Italia e ha respinto più di 50mila immigrati, soprattutto donne e bambini”. Il leader leghista prefigura il Decreto sicurezza: “Arrestati dai carabinieri di Alassio (Savona) sei bengalesi, responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione e altro. Per 6mila euro a testa facevano arrivare in Italia propri connazionali e, dopo aver procurato i permessi di soggiorno per motivi umanitari, li costringevano a vivere in case sovraffollate e ad avviare piccole attività commerciali, obbligandoli a rifornirsi della merce da uno degli indagati. Capito perché occorre regolamentare, controllare e limitare la concessione di “protezioni umanitarie”, come previsto nel decreto sicurezza? Alla faccia delle critiche dei soliti buonisti abituati a chiacchierare dal loro salotto, io vado avanti!”.

In ogni caso, secondo il premier maltese Joseph Muscat, “Malta e Francia, ancora una volta, si fanno avanti per risolvere l’impasse dei migranti. Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile”. Frattanto, dice la sua anche la sinistra francese. Il Partito socialista francese chiede a Macron di attribuire all’Aquarius il tricolore blu, bianco e rosso. “Un gesto che onorerebbe la Francia e i suoi valori universalistici”, sostiene il Ps. Ma per il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, la chiusura di Marsiglia all’Aquarius è un “vergognoso tradimento al dovere d’umanità” della Francia. Di tutt’altra visione la leader della destra Marine Le Pen. Apertamente contraria all’apertura dei porti francesi alle navi umanitarie.

Aggiornato il 26 settembre 2018 alle ore 13:10