Salvini immagina un governo senza M5s

Per ingaggiare una seria battaglia contro lo spread, Matteo Salvini progetterebbe un governo senza pentastellati. Il ministro dell’Interno non avrebbe gradito affatto le “giustificazioni” di Luigi Di Maio, a proposito delle rivelazioni sull’azienda della famiglia del leader grillino. Il capo della Lega avrebbe iniziato ad accarezzare l’ipotesi di un redde rationem con il Movimento cinque stelle. I retroscena sulla compagine governativa leghista confermerebbero che la situazione sia ormai “fuori controllo”. Tre ministri del Carroccio riterrebbero “il M5s del tutto inaffidabile”. Uno di loro sarebbe Lorenzo Fontana, ministro per le politiche della Famiglia, in molti ritenuto commissario Ue in pectore, dopo le Europee 2019. Il fedelissimo di Salvini avrebbe detto che “i grillini sono troppo eterogenei, fanno una fatica indicibile a stare insieme e credo che alla fine esploderanno. Non credo che questo governo durerà molto”.

Lo scenario alternativo all’attuale schema gialloverde sarebbe un ritorno alle “origini”. La Lega immaginerebbe Salvini a capo di un governo sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, con il sostegno fondamentale di un pezzo di fuoriusciti del M5s. Un sottosegretario di Stato molto vicino al leader leghista avrebbe confidato: “Quelli che fanno capo a Di Maio finiranno per spaccarsi. Metà andrà con il ‘Che Di Battista’ di ritorno dai suoi viaggi e l’altra metà sosterrà senza problemi un governo di responsabilità”. Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, una governo di centrodestra “non dispiacerebbe neanche ai mercati”. Addirittura, secondo autorevoli advisor di Fondi sovrani avrebbero detto che un governo “degrillinizzato” “porterebbe un calo dello spread anche di 100 punti”.

Aggiornato il 29 novembre 2018 alle ore 14:11