Battitori Liberi: altro che “liberi e uguali”. Il principale effetto prodotto dalle continue oscillazioni e dalle posizioni di volta in volta assunte dalla componente Mdp-Art.1 della compagine politica facente capo al Presidente del Senato Pietro Grasso è la conferma di quel sentimento popolare, veementemente rigettato da Bersani e D’Alema fin dai tempi della rottura col Pd, che li accusava di essere un blocco di conservazione votato essenzialmente a gestire potere.

Come spiegare, altrimenti, che loro alle politiche competono col Pd ma hanno pure ipotozzato un eventuale flirt con Gori o Zingaretti, candidati dem al governo di Lombardia e Lazio, per arginare l’avanzata delle destre? Come spiegare, altrimenti, la guerra dichiarata dall’on. Todisco all’on. Giordano per fare l’upgrade dalla Regione al Parlamento, quando sarebbe molto più dignitoso rimanere a servizio della causa comune visto che, sempre in Regione, Todisco è seduto nelle fila della maggioranza che sostiene il governatore espressione del partito contro cui dovrebbe correre per agguantare il seggio parlamentare? (l’onorevole Todisco dovrebbe decidere cosa fare da grande e mettersi realmente al servizio dei cittadini campani e irpini, visto che la provvidenza gliene ha, alla fine, dato l’opportunità).

Anche perché, cari fuorisciti dal cuore sanguinante (come pure vi dichiaraste all’epoca della luttuosa separazione dal partito di Renzi), se proprio vogliamo dirla tutta, non è certo così che si arginano le destre. Le destre si arginano scegliendo da quale parte si intende stare. Si arginano per mezzo di una catarsi che restituisca la dignità della coerenza a chi come voi, in questo Paese, dichiara di stare a sinistra di qualcosa. Con tutto ciò che essa (la coerenza) comporta.

È facile, infatti, immaginare quali e quanti svantaggi (materiali) siano seguiti alla rottura col blocco di potere democratico, ma il convincimento generale era che lo aveste fatto in scienza e coscienza, con l’obiettivo di contribuire ad un cambiamento reale. (Almeno queste furono le dichiarazioni di intenti fatte anche di fronte ad una folta platea Irpina meno di un anno fa). Non certo per accrescere il vostro potere contrattuale, tanto verso il Pd quanto verso le sinistre, collocandovi in un ambiguo ed ondivago limbo.

Il gioco in atto non fa certo bene ad una sinistra che aspira ad essere una alternativa di governo credibile, dotata di un proprio peso specifico e della capacità di riaggregare una fetta larghissima di elettori rimasti orfani di casa e rappresentanza. E non sta certo a noi spiegarvi che quello per ricostruire un campo che dia voce e spazio a specifiche istanze politico-sociali non può che essere un percorso lungo e difficile, che può portare risultati solo nel tempo. Ma a costo di grande sudore e fatica. E soprattutto di coerenza. Un lavoro che cozza decisamente con la brama, dimostrata in questo frangente elettorale, verso rendite di posizione e potere. Con buona pace di tutti i proclami sciorinati sull’urgenza di tornare a guardare ai bisogni materiali di un Paese che non ce la fa.

È contro questi opportunismi e queste insopportabili contraddizioni che si è sfracellata la sinistra in Italia, finendo per spianare un’autostrada all’avanzata di fascismi e populismi, tornati in auge quali baluardi di difesa di istanze rimaste mute. Su questo terreno di ipocrita incoerenza si sono messi in marcia, A Roma, migliaia di fasci e su questo stesso terreno stanno riprendendo forza soggetti come Forza Nuova e Casapound, in Campania piuttosto che in Irpinia.

Cari articolati difensori del lavoro, a questo punto sarebbe interessante capire cosa intendiate voi per Liberi e Uguali? Liberi di che e uguali a chi? La verità è che dovreste provare ad essere un po’ più leali nei confronti dei vostri compagni di strada se davvero aspirare che il campo progressista della sinistra torni ad avere un senso. Se volete che questo Paese continui ad essere abitato - più che da uguali - da persone libere di essere e di esercitare i propri diritti. La difesa della democrazia e della costituzione venga prima di ogni interesse personale.