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Serra Yilmaz è Grisélidis. Memorie di una prostituta, sul palco del Teatro Boni

martedì 5 dicembre 2017
di Davide Pompei
Serra Yilmaz è Grisélidis. Memorie di una prostituta, sul palco del Teatro Boni

"Non sopporto l’ingiustizia e l’ipocrisia. Bisogna tirar fuori la verità, guardarla in faccia, accettarla, sostenerla e demistificarla. È possibile, al posto dell’odio, del disprezzo e dell’incomprensione". Narrazione cruda e realista, per raccontare l'approccio del cliente con una prostituta. L'umiliazione della donna, e quella dell'uomo, in uno spaccato psicologico e umano di raro verismo.

Presta forza espressiva e poesia alla storia di Grisélidis Réal, la donna che ha fatto della mercificazione del corpo "un'arte, un umanesimo, una scienza" e dell’autodistruzione "una sottile ed eclatante vittoria", Serra Yilmaz, l'attrice – turca di Instanbul – simbolo del regista connazionale Ferzan Ozpetek che, dopo il debutto a fine agosto in occasione del 31esimo “Todi Festival”, venerdì 8 dicembre alle 17.30 approda sul palco del Teatro Boni.

La "piccola perla della città di Acquapendente" si fa cornice per uno dei momenti più attesi della stagione teatrale firmata dal direttore artistico Sandro Nardi. "Grisélidis. Memorie di una prostituta", il titolo dello spettacolo indicato per un pubblico adulto e non impressionabile, che mette in scena il testo scritto e adattato da Coraly Zahonero, attrice della Comédie Française, sulla base di interviste e testi della rivoluzionaria prostituta, nata nel 1929 a Losanna, morta di tumore nel 2005 a Ginevra.

Un’infanzia, tra Egitto e Grecia. Un'educazione piena di privazioni che lei stessa definirà come la morte dell’anima. Franco-svizzera, si impegnò per la legalizzazione della prostituzione in Svizzera e per i diritti delle prostitute francesi. Autrice di libri, pittrice, energica attivista per i diritti delle prostitute, Grisélidis Réal partecipò anche a talk show negli Stati Uniti. Un matrimonio in frantumi, quattro figli avuti da tre uomini.

Il coraggioso monologo che omaggia la sua storia di "femmina libera, non amata dalle femministe" ha riscosso grande successo nei festival e teatri francesi. A tradurlo in italiano, l'iconica interprete – su tutto, i capelli blu de "Le Fate Ignoranti" – che affianca alla carriera teatrale quella cinematografica e che qui divide il palco con il sax solista di Stefano Cocco Cantini, sue le musiche.

Adattamento, Alberto Bassetti. Impianto scenico, Pier Paolo Bisleri. Costumi Caterina Nardi. Regia, Juan Diego Puerta Lopez. Assistente regia, Sophia Filipponi. Produzione Festival di Todi – I Due della Città del Sole Srl – Golden Show Srlcr Trieste.

Per ulteriori informazioni e biglietti:
0763.733174 – 334.1615504
info@teatroboni.it