opinioni

Venticinque secco al Lotto

martedì 24 aprile 2018
di Fausto Cerulli
Venticinque secco al Lotto

Si stava nel corteo come rondini
inseguite da un corvo, bandiere
poco rosse, nessun garofano
all’occhiello, paura di esser
visti dal prete di paese, o
dal medico condotto anzi
corrotto, sui balconi soltanto
panni ad asciugare, al cinema
davano OSSESSIONE, al bar
gente che parlava della Juve
sorseggiando un caffè corretto
col mistrà, un prete giovane
guardava le gambe delle donne
e poi si segnava di croce,
si stava nel corteo soli
come sono soli certi cani.
Era la festa della liberazione,
fuochi d’artificio, e vino
offerto dal fascista bonario
come tutti i fascisti
che sanno di essere
impuniti.