politica

Discarica e sanità, il Pci promette battaglia contro le carenze

giovedì 14 giugno 2018
Discarica e sanità, il Pci promette battaglia contro le carenze

Ha per oggetto la diffida urgente sul difetto di funzionamento dell'ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto, l'esposto che il Comitato Regionale del Partito Comunista Italiano è pronto ad inviare alla Procura della Repubblica. Nelle sette pagine stilate dall'avvocato Valeria Passeri si chiedono al Ministero della Salute – Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale - una serie di verifiche sul livello di “alta criticità in cui sono ormai costretti ad operare da anni gli operatori sanitari”.

Il documento è stato presentato giovedì 14 giugno nel corso di una conferenza stampa tenuta dal responsabile del Pci Ciro Zeno che, ormai da tempo, sollecita la politica locale e regionale rispetto alla lunghezza delle liste d'attesa, ai problemi relativi alla strumentazione ormai obsoleta come Tac e Risonanza magnetica, al funzionamento della Sopi e ai problemi di personale. "Negli anni – ha detto – si è avverato tutto quello che prevedevo, qualora la Regione non avesse destinato risorse per Orvieto. Nei giorni scorsi si è registrata, infatti, la chiusura totale per due giorni delle sale operatorie per mancanza di anestesisti".

"Stiamo gridando da tempo - ha continuato Zeno - che il loro numero è ridotto all'osso. Ci risulta anche che siano state dimesse persone solo perché non potevano essere operate. La programmazione delle sale operatorie è ripresa, ma nei giorni scorsi è saltata. È stato sottoscritto un accordo per tamponare la situazione, ma occorre una pianta organica fedele, anestesisti e cardiologi compresi. Si sta concretizzando il rischio depotenziamento dell'ospedale, la sua organizzazione è in crisi.

Le promesse non sono ancora state manutenute. Male sarebbe se la Regione Umbria pensasse di fare un dispetto a questo territorio che ha provato a dire no sulla discarica. Gli Amici della Terra stanno preparando delle osservazioni per capire come sia stato possibile con il cambio della dirigenza della Soprintendenza, il no iniziale all'ampliamento sia diventato sì.

Ci risulta, inoltre, che nell'ospedale di Orvieto abbiano avuto luogo degli interventi privati costosi. La legge lo consente, ma se così fosse è moralmente ed eticamente vergognoso per la sanità pubblica e per una collettività che sta soffrendo di mobilità passiva. Con l'estate terremo un nuovo sit-in di protesta davanti all'ospedale, per dimostrare tutto il nostro dissenso verso l'operato della Regione e la mancata difesa del Comune. Da soli, le battaglie non si vincono".