Il filo rosso tra Parma e Kim Jong Un… l’ucronia della Parma stalinista recensita dalla Gazzetta di Parma

Gazzetta di Parma di venerdì 19 gennaio 2018

Venerdì la Gazzetta di Parma ha recensito il romanzo ucronico “Se Mira, se Kim” di Andrea Marsiletti (acquistabile in formato cartaceo su Amazon) ambientato nel 2021 a Parma in un’Italia stalinista alleata della Corea del Nord. L’articolo, titolato “Kim Jong Un, dalla Corea a Parma”, è firmato da Carla Giazzi. Il libro è stato pubblicato a inizio gennaio 2018.

Scrive la Gazzetta: “Mira è una giovane parmigiana di 35 anni, professoressa di storia in un liceo scientifico cittadino. È la protagonista del primo romanzo del giornalista Andrea Marsiletti. «Se Mira, se Kim» è ambientato a Parma nel 2021. E, fin qui, niente di strano. Mira apprende dalla tv – e così inizia a snodarsi la trama del libro – dell’invasione dell’arcipelago sudcoreano di Liancourt da parte del Giappone, con la complicità degli Stati Uniti. E Parma è una città dove, in Pilotta, svetta la torre del Juche, simbolo della ideologia di Stato della Corea del Nord; al centro della fontana di barriera Repubblica campeggia una bandiera rossa; alle pensiline degli autobus, alcune a forma di falce e martello, si discute di stalinismo e trotzkismo; in piazza Ghiaia si svolgono processi pubblici. Mira ha un fidanzato, Kim, funzionario all’ambasciata della Nord Corea a Firenze. Lo ha conosciuto durante la visita in città del leader nordcoreano Kim Jong Un per celebrare l’anniversario della rivoluzione italiana. Già, perché l’Italia del romanzo è una repubblica popolare. E la rivolta è partita da Parma, nel 1948. Il legame tra Mira e Kim, raccontato dal quotidiano locale, ha generato il gemellaggio tra Parma e Pyongyang, due città rivoluzionarie, una fondata sul marxismo-leninismo, l’altra sul Juche.

Il romanzo –impaginazione raffinata, i capitoli contrassegnati dai caratteri coreani che ne indicano il numero -, è “ucronico”: immagina, cioè, situazioni fantastiche, alternative, che si sarebbero determinate se il corso della storia fosse stato diverso da quello reale. Così, Marsiletti, con un’invenzione originale, fa morire il segretario del Partito comunista italiano Palmiro Togliatti nell’at – tentato di cui fu oggetto nel 1948; da questo episodio si scatena la rivoluzione che incendia tutto il Paese. La narrazione, che ha il ritmo vivace e veloce della sua protagonista, prosegue con la Corea del Sud che chiede aiuto a quella del Nord per difendersi dall’attacco imperialista. Parallela, scorre la storia d’amore tra Kim e Mira, che, per aver sgominato una banda di trotzkisti di Parma, sarà “premiata” da Kim Jong Un, che sposerà personalmente in Corea lei e il fidanzato. È palese l’adesione di Mira all’ideologia che permea questa Italia surreale, nonostante il regime poliziesco e le limitazioni delle libertà personali. E non nasconde il suo interesse per la Corea del Nord, di cui è studioso, Marsiletti, parmigiano, laureato in ingegneria, direttore di un quotidiano online. Nel settembre del 2106, è stato invitato a Pyongyang come relatore al “Seminario internazionale sul Juche e l’antimperialismo”. Il libro è ricco di considerazioni su marxismo, leninismo, stalinismo: obiettivo dell’autore è tenere aperta una riflessione, e incuriosire il lettore, su un mondo ormai pressoché sconosciuto, soprattutto ai giovani. La sua esperienza è riportata nel viaggio di Mira: il turista che non può muoversi da solo, ma solo accompagnato da una guida del governo; i contatti limitati alla guida, ai camerieri dell’hotel, agli organizzatori del seminario; una città moderna, pulita, dove non esistono droga, prostituzione, delinquenza, che di notte si spegne, in cui non esiste lo shopping, ma ci sono solo centri di approvvigionamento.

Fantasia pura, invece, per la visita a Parma di Kim Jong Un, che viene portato a conoscere alcune realtà imprenditoriali ed eccellenze locali. Nel libro, ci sono i cammei di alcuni parmigiani “famosi”, che non sveliamo per non togliere al lettore la sorpresa: uno per tutti, quello di un assessore comunale arrestato per favoreggiamento. Colpi di scena animano il finale, sia della love story che della vicenda politica e militare. Kim e Mira, dopo le nozze, si trasferiscono a vivere nel faro di Liancourt, ma, nelle ultime pagine, è annunciata un’incursione americana. Come finirà, questa volta, e che fine faranno i due, che rimangono a difendere l’arcipelago dal nuovo attacco imperialista?“.

lombatti_mar24