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Porto Viro

L’appello del sindaco Veronese: “Non dobbiamo dimenticare”

In tanti hanno preso parte alle commemorazioni in occasione del 25 aprile

L’appello del sindaco Veronese: “Non dobbiamo dimenticare”

La santa Messa in chiesa a Donada ha aperto, ieri, le celebrazioni per l’anniversario della Liberazione, e della fine della Seconda Guerra Mondiale, in una giornata in cui si ricorda anche l’evangelista patrono del Veneto. “San Marco è particolarmente caro alla nostra regione – ha considerato il parroco don Renato Feletti durante la celebrazione – e ha punti di contatto con la festa civile. Dagli indizi del Vangelo, Marco doveva essere un ragazzo, entrato nella Chiesa degli inizi seguendo San Paolo e stilando il primo Vangelo. Da quell’inizio non possiamo sganciare la storia della nostra nazione, messa insieme dal Cristianesimo. In queste date più che guardare indietro, bisogna guardare avanti: cosa desideriamo per il futuro del nostro paese? Dalle letture viene un richiamo a rivestirsi di umiltà, un invito valido anche alla politica, a non irrigidirsi”.

Dopo la deposizione di due corone di fiori a luoghi simbolo di piazza Marconi, contornata di autorità civili e militari, il sindaco Maura Veronese ha dichiarato: “E’ il mio primo 25 aprile da sindaco, una festa fondamentale parte del nostro dna, non anacronistica. Fa sempre bene ricordare ‘per fare un esercizio della memoria’ figure come Pertini, Longo e Valiani che diedero il là alla Liberazione: non si aveva, allora, consapevolezza di cosa era successo perché i numeri degli stermini arrivarono successivamente”. E ancora: “Lo sterminio avviene in assenza di democrazia, e l’incomunicabilità impedisce all’uomo di raccontare l’orrore. Cerchiamo di instillare la memoria nelle scuole, per non assuefarsi agli orrori: dopo il dimenticare c’è il negare”.

Il sindaco ha anche chiesto un aiuto ai cittadini ed al loro senso di responsabilità, riferendosi in particolare all’abbandono selvaggio di rifiuti di questi giorni. E riguardo alla politica nazionale ha concluso: “A due mesi dal voto il senso di responsabilità deve tener conto dei nomi delle persone scritte su queste lapidi, che ci hanno trasmesso libertà e valori costituzionali. E se non si riesce a cambiare la Costituzione, vuol dire che va bene così”.Presente alle celebrazioni anche la coppia di Veranopolis pronta a riprendere il giro del mondo con una vecchia Jeep, e che domani sera presenterà questa incredibile avventura in biblioteca.

Vanesa Zandonà Sartori e Linho Bergamin hanno poi fatto una riflessione sulla pace: “ Negli 85mila km percorsi finora, abbiamo condiviso esperienze con cristiani, ebrei e musulmani. Nei paesi in guerra che abbiamo toccato, la gente aveva voglia di dimostrare ancor di più la sua bontà per dire che la guerra non era colpa loro. E per evitare zone come la Siria abbiamo dovuto prendere la nave”.Chiusura affidata alla banda musicale cittadina che, diretta da Paolo Sottovia, ha suonato marce e canzoni tipiche. In mattinata il gruppo portovirese dell’Associazione Marinai aveva provveduto all’alzabandiera presso il monumento al marinaio di Contarina.

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