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Unità, nel Pd nemmeno più le feste

Pochi volontari e risorse in calo. A Canaro niente appuntamento estivo, resiste Crespino

Unità, nel Pd nemmeno più le feste

C’erano una volta le feste dell’Unità. Appuntamenti di popolo a base di salsicce e ballo liscio, dibattiti politici, tombolate di massa e lotterie. Certo, ci sono ancora ma sempre più relegate in nicchie estive, compresse fra Notti bianche, feste della birra e dj set. E sono sempre meno, con durata limitata e con un appeal che oscilla tra il vintage e il retrò. Per non parlare del nome, che in Polesine, “unità” sembra davvero un paradosso, dato che in questi giorni il Pd è tutto tranne che unito, anzi più diviso che mai.

Il Polesine quindi è una sintesi di tutto questo, con feste dell’Unità che arrancano, altre che chiudono, e qualcuna che resiste nonostante guerre intestine che durano da anni, ma che almeno a livello di alcuni circoli locali non sembrano essere in grado di mandare tutto per aria.

Ma le difficoltà restano, in generale, possono essere legate alla disaffezione della politica e al sempre più sbiadito colore rosso della sinistra italiana. E poi sempre meno personale disposto a prestare servizio volontario nelle cucine o a servire ai tavoli, con una vecchia guardia che “tiene botta” ma senza un ricambio all’orizzonte. E con le polemiche degli ultimi giorni attrarre nuovi volontari e una mission impossible.

Lontani gli anni d’oro di chi prendeva le ferie per lavorare all’Unità, mentre le casse diffondevano nell’aria le note di “Bandiera rossa”. Quest’anno le feste dell’Unità del Polesine soffriranno più dell’anno scorso. Canaro, uno degli appuntamenti tradizionali ha staccato la spina. Il parco di Vallone non aprirà nel periodo di agosto come avveniva da decenni. Il motivo? Più di uno: carenza di volontari, problemi burocratici, difficoltà di mantenere a norma impianti e strutture. A Canaro il Pd, erede della sequenza Pci-Pds-Ds non gestiva direttamente la festa, i beni di Vallone anni fa sono sono entrati a far parte della fondazione Arca che in Polesine è proprietaria di molte delle strutture di queste feste, che poi sono date in gestione o al partito, o come è avvenuto a Canaro all’associazione culturale Berlinguer. Che ora deve rinnovare i vertici. “Purtroppo - ammette il sindaco dem di Canaro Nicola Garbellini - quest’anno la festa di Vallone non si farà- E’ un vero peccato, spero che nei prossimi anni si possa rifare, come partito il Pd collaborava attivamente, ma scelte e gestione erano dell’associazione”.

Anche a Sabbioni di Lendinara da qualche anno il tradizionale appuntamento con l’Unità non si fa più, i beni sono stati addirittura venduti. E Pure Borsea ha finito per essere un appuntamento centrale dell’estate dem. A Occhiobello invece si tenta di resistere pur tra problemi di personale. “La festa si farà - dice il sindaco Daniele Chiarioni - anche se la chiusura del ponte sul Po ci porterà via un grande bacino di utenza”. Distanti anni luce i fasti della Luna sul Po, megafesta che riuniva i circoli di sinistra di vari Comuni (un anno venne a suonare anche il grande B.B. King).

Chi non molla è il circolo Pd di Stienta, che anche nel prossimo agosto allestirà le festa dell’unità al circolo le Zampine, una delle storiche, ma non più inespugnabile, roccaforte rossa. “Fin che dura la vecchia guardia - sottolinea Claudio Ramazzina, esponente dem di lungo corso - noi ci siamo, ma il ricambio? Ci sono sempre meno persone disposte a offrire ore di lavoro per gli ideali della sinistra. Alle Zampine da 70anni si fanno questi appuntamenti a base di musica, gastronomia e politica. Ma nessuno può dire quanto dureranno ancora. Purtroppo per fare le cose servono disponibilità e risorse, e i partiti ormai tirano sempre meno. Anche qui vicino, a Barco, vicino a Ferrara, quest’anno l’Unità sarà ferma”. Pure a Pincara una festa di alcuni giorni non mancherà, ma il grosso dell’Unità in Polesine rimane Crespino, una festa gestita dal partito locale che dura per le tradizionali due settimane.

“Burocrazia e nuove normative - dice Luca Crepaldi - impongono di essere sempre al passo con i tempi. Le difficoltà ci sono, ma noi siamo pronti a mettere in campo la 44esima edizione”. Crespino ha sempre attirato migliaia di persone da tutto il Polesine, anche grazie a lotterie e programmazione di livello. Anche se non come ai tempi del 1981, quando fra le serate di Crespino ci furono i concerti di Umberto Tozzi, Vasco Rossi, Orietta Berti e il cabaret dei Gatti di Vicolo Miracoli.

Altri tempi, certo, e altra politica che si respirava nell’aria.

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