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Lendinara

La lapide in onore dei Lagunari caduti

Per il sacrificio dei soldati in missione di pace Matteo Vanzan, Massimo Ficuciello e Riccardo Bucci. Il taglio del nastro si è tenuto ieri mattina alla scuola “Sauro” di Ramodipalo.

La lapide in onore dei Lagunari caduti

Tutta la comunità di Lendinara si è data appuntamento questa mattina alla scuola “Sauro” di Ramodipalo per l’inaugurazione di una lapide commemorativa al valoroso sacrificio dei soldati Lagunari caduti in missione di pace. Primo caporal maggiore Matteo Vanzan, capitano Massimo Ficuciello e tenente Riccardo Bucci, i lagunari ricordati in particolare dalla celebrazione.

Il corpo bandistico “Città di Lendinara” ha aperto il corteo fino alla chiesa arcipretale di San Giacomo Apostolo di Ramodipalo, dove padre Silvano Scolaro e don Luciano Schiavo hanno concelebrato la messa alla presenza delle autorità civili e militari, alle associazioni d’arma e combattentistiche e alla Protezione civile. Il picchetto d’onore del Reggimento lagunari “Serenissima” ha poi aperto il corteo verso la scuola, dove si è tenuto l’alzabandiera ed è stato scoperto e benedetto il bassorilievo, realizzato dallo scultore Carmine Tisbo e dall’ingegner Davide Caleffi.

Dopo che l’assessore Francesca Zeggio ha letto le parole del presidente della Regione Luca Zaia, che non ha potuto partecipare all’evento, ha portato i suoi saluti Tiziano Marcolin, presidente dell’associazione Lagunari truppe anfibie di Rovigo, che ha fortemente voluto l’evento insieme all’amministrazione comunale, alla Pro loco, alla Consulta di Ramodipalo, Rasa e Sabbioni e al socio lagunare Bruno Raimondi. E’ intervenuto poi il sindaco Luigi Viaro, che ha sottolineato i valori di ardore, passione e senso del dovere incarnati dal picchetto d’onore e dai caduti, lagunari oggi e nella prima guerra mondiale, che sono ricordati nella lapide accanto al bassorilievo.

Il generale di divisione Luigi Chiapperini, presidente nazionale dell’Alta, ha poi esortato a ricordare le forze armate, che, insieme alle forze di polizia, garantiscono ogni giorno la sicurezza e intervengono in missioni di pace, “perché con la globalizzazione non possiamo fare finta di niente e i problemi si riverberano anche da noi”.

“Il male della nostra generazione è l’indifferenza - ha aggiunto Domenico Rossi, generale di corpo d'armata - Come possiamo essere degni dell’eredità che ci hanno lasciato i caduti di tutte le guerre, che volevano rendere la nostra Italia migliore? Dobbiamo fare tesoro di questi valori per i giovani”.

E di giovani ha parlato anche il lendinarese Alberto Mantovani, primo maresciallo Luogotenente dei lagunari, esploratore anfibio e subacqueo d'assalto: “E’ bello che questa lapide sia su una scuola. Nell’addestramento, quando con i miei ragazzi passavo davanti a una scuola, indicavo loro i bambini e ricordavo che era per loro che dovevano combattere”. Tra le varie autorità militari presenti, non è voluto mancare l’ammiraglio di divisione Alessandro Piroli; anche a lui è stato consegnato dal sindaco un orologio realizzato dalle Vetrerie Artistiche Tomanin.

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