Badia Polesine
23.11.2018 - 18:15
L’aumento delle rette alla Casa del sorriso continua a far discutere. A distanza di qualche giorno dall’incontro tra il consiglio d’amministrazione dell’ente badiese ed i famigliari degli ospiti, nel quale si è discusso dell’aumento delle rette previsto dal prossimo 1 gennaio, il tema è ancora caldo. A commentare la scelta di aumentare le rette di due euro per gli ospiti in convenzione e di cinque per quelli a libero mercato è il sindaco Giovanni Rossi. “E’ logico che i famigliari non siano contenti dell’aumento - riflette il primo cittadino - ricordo che negli ultimi anni c’è stato l’aumento di un solo euro, ma il vero problema di tutte le case di riposo sono le impegnative, che se fossero quelle previste, ogni struttura sarebbe in pareggio. Io comunque resto favorevole alla fondazione. I dipendenti non hanno nulla da temere, anche perché il prossimo rinnovo dei contratti per il pubblico impiego negli enti locali sarà tra sette-otto anni”.
Ad appoggiare le proteste dei famigliari della Casa del sorriso sul versante dell’aumento delle rette è invece Rifondazione comunista Polesana che, ricordando una sentenza emessa dal Tribunale di Vicenza ad inizio 2018 collegata ad una simile vicenda nella casa di riposo di Dueville, ha divulgato uno scritto in cui sostiene che a doversi fare carico della differenza di denaro non debbano essere i famigliari di chi risiede nella struttura ma il Comune di provenienza dell’ospite.
“E’ ora che la Lega in Veneto faccia rispettare la legge italiana 328/2000, quella che prevede che a pagare le integrazioni di retta siano i comuni di residenza prima del ricovero - scrivono dal partito - e che conceda molti più posti letto convenzionati, utili a sanare i problemi economici di tante case di riposo e a non far pagare costi esorbitanti a tantissime famiglie”. La casa di riposo tornerà presto ad essere oggetto di discussione, dato che è prevista la relazione del cda dell’ente alla seduta di consiglio comunale di venerdì prossimo 30 novembre.
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