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L'incontro

Il vescovo agli amministratori: “Basta campanilismi”

Pierantonio Pavanello agli amministratori: “Le nostre comunità devono unirsi. Dobbiamo essere aperti a chi è diverso”.

“Purtroppo viviamo in un periodo storico dove la recessione economica, la confusione e l’ambiguità politica la fanno da padrone. E anche a Rovigo assistiamo alla crisi, e di certo non è un buon segnale per tutta la comunità locale”. Non ha rinunciato, il vescovo Pierantonio Pavanello, a togliersi un sassolino dalla scarpa durante l’annuale incontro con gli amministratori pubblici del Polesine, svoltosi ieri mattina al Don Bosco.

Al convegno, sul tema “Leadership e partecipazione”, leadership, Pavanello ha spiegato il suo punto di vista: “La leadership - ha detto a sindaci e amministratori - non dev’essere verticale, ma orizzontale, in modo tale che si riesca ad avere un dialogo sociale tra tutti i componenti di questa comunità”.

E ha quindi aggiunto: “L’amore, dobbiamo ricordarcelo, vince su tutto e su tutti, anche qui nella diocesi di Adria e Rovigo possiamo pensare al bene comune, allo stare assieme nel migliore dei modi per fare squadra e pensare come un unico organismo. Spesso invece la paura si trasforma in rabbia ed è chiaro che questa comunità ha bisogno di una parola per ricostruire la speranza, cioè: apertura”.

Un’apertura - ha sottolineato il vescovo - “verso il futuro, il mondo e l’altro”. Proprio su quest’ultimo aspetto si sofferma il vescovo: “Dobbiamo - il suo invito - essere aperti a chi è diverso da noi, per dargli sostegno. Quando parlo di diversi non intendo solo i migranti ma anche le persone del nostro territorio: ci sono delle comunità che non si uniscono in una sola causa perché c’è un canale che le divide e non vogliono mischiarsi. Credo che tutto ciò non sia più accettabile in questo periodo di difficoltà generale”.

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