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Cattedrale

“Maria nostra compagna di strada”

Conclusa la settimana delle Feste quinquennali della beata Vergine del Rosario, l’appello dell’arciprete Donà dopo la riflessione del patriarca e il monito del vescovo

E’ calato ad Adria il sipario sulle Feste quinquennali delle beata Vergine del Rosario: una settimana intensa di preghiera, meditazioni e canti con la partecipazione di tanti fedeli di tutte le età e le serate speciali per le singole parrocchie cittadine, oltre alla presenza delle autorità civili con il sindaco Omar Barbierato alla cerimonia di apertura e chiusura partecipando anche ala processione. Ma tutto ottobre è il mese dedicato al rosario, pertanto vale l’appello lanciato dal vescovo Pierantonio prima delle benedizione finale dell’altra sera in Cattedrale, usando un linguaggio informatico: “Il rosario è il dispositivo che ci mette in connessione con Dio per consentirgli di lavorare su di noi: pertanto coltiviamo lo spirito mariano con la recita del rosario personale e, se possibile, comunitaria”.

La settimana ha vissuto alcuni momenti di particolare intensità emotiva con un forte carica culturale, spirituale e artistica: il concerto “Incontro corale mariano” con la partecipazione di cinque gruppi e la sublime esibizione in prima assoluta del “Salve Regina” da parte del Polifonico, scritta dal compositore adriese Tiziano Bedetti. Grande interesse ha suscitato il convegno dedicato al restauro dei libri antichi corali conservati nell’archivio capitolare, recupero realizzato nel laboratorio dei padri benedettini di Praglia. Profonda curiosità e ammirazione ha generato la mostra “Le stoffe dei vescovi” con l’esposizione di paramenti sacri degli ultimi tre secoli.

Il testamento spirituale di queste Feste quinquennali restano senza dubbio le alte parole del patriarca di Venezia Francesco Moraglia nell’omelia di apertura. “Maria – ha detto il prelato – nella sua persona, nel suo credere, amare e sperare, è l’immagine splendida, completamente riuscita e pienamente identificativa della Chiesa, considerata nel suo mistero; i discepoli, invece, sono coloro che nella chiesa esprimono la ministerialità, funzione essenziale ma non esaustiva, quindi non identificativa della chiesa. Ora, come Maria, è esempio di fede, speranza e carità, così anche noi siamo chiamati a portare al mondo il Signore Gesù con la fede, la speranza e la carità. Ed è proprio la preghiera del rosario che ci fa crescere, attraverso l’intercessione di Maria, nella comprensione del mistero di Gesù Cristo nascosto nei secoli e, oggi, a noi pienamente rivelato”.  E allora, come ripete spesso l’arciprete della Cattedrale monsignor Antonio Donà: “Facciamoci accompagnare dalla Madonna in ogni momento della giornata”.

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