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Guardia di finanza

Falsi permessi di soggiorno, professionisti denunciati

Due consulenti del lavoro accusati di aver falsificato la posizione di 131 clandestini

Falsi permessi di soggiorno, professionisti denunciati

Aiutavano gli immigrati clandestini ad ottenere falsi permessi di soggiorno. Denunciati due consulenti del lavoro ed alcuni imprenditori con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di finanza avrebbero predisposto documenti falsi per 131 immigrati irregolari. I due professionisti, inoltre,, si erano anche allacciati abusivamente alla linea elettrica di un palazzo che ospitava anche un reparto della Guardia di Finanza.

Le indagini, svolte dalle Fiamme gialle di Adria, erano state avviate nel 2016 a seguito di una querela per truffa presentata dal rappresentante di una società che  aveva scoperto che fra la propria forza lavoro erano transitati, sulla carta e a sua insaputa, diversi lavoratori extracomunitari.

Ricostruito il modus operandi di questa attività illecita: un sistema che vedeva tra gli attori principali anche alcuni cittadini extracomunitari, titolari di aziende agricole, nel ruolo di procacciatori di "clienti/lavoratori". In pratica questi ultimi, forti di un rapporto di fiducia con il titolare dello studio ed il figlio (entrambi consulenti del lavoro) erano il punto di riferimento per una vasta platea di extracomunitari che avevano bisogno della documentazione necessaria per legittimare la richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. 

I finanzieri, nel corso dell'inchiesta, hanno ricostruito la posizione illecita di 131 persone di provenienza extracomunitaria (in prevalenza marocchini) che i due consulenti, con il concorso di altri cittadini extracomunitari, per lo più titolari di aziende agricole inesistenti, avevano aiutato ad ottenere, sulla base di documentazione rivelatasi falsa, il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. 

Appurato anche che l'attività criminosa dei due professionisti era finalizzata a conseguire un illecito profitto, così come testimoniato anche da un file rinvenuto nel pc dello studio contabile, che riportava un vero e proprio listino prezzi delle prestazioni eseguite nei confronti degli extracomunitari. 

Lo studio contabile, inoltre, si era abusivamente allacciato alla linea elettrica del condominio nel quale ha sede, fra l’altro, anche un reparto della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate.  Per questo motivo il titolare dello studio è stato denunciato anche per furto aggravato ai danni dello Stato: il danno patito è stato quantificato in 8.367,31 euro

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