schede ospedaliere
06.05.2019 - 13:39
Il presidente delle Regione, Luca Zaia, è venuto in Polesine per inaugurare il nuovo super robot da 10 milioni di euro per il laboratorio di analisi dell’ospedale di Rovigo (LEGGI ARTICOLO), ma non poteva certo sottrarsi alla polemica che da giorni impazza sulle pagine dei quotidiani locali sulle schede ospedaliere che, secondo sindacati, comitati e sindaci polesani, penalizzerebbero fortemente la sanità polesana. Il presidente non si è sottratto alla discussione, anzi, ha incontrato i sindaci, in privato, in auditorium, per parlare proprio delle schede.
Ad attendere il suo arrivo, fuori dal nosocomio rodigino, anche i comitati polesani a difesa dell’ospedale di Rovigo, con bandiere e striscioni. Dopo il dialogo a porte chiuse con i sindaci, il presidente della Regione, prima di parlare del nuovo laboratorio, ha riassunto la discussione che si era tenuta poco prima con i primi cittadini polesani commentando: “Dobbiamo imparare a difendere l’ospedale in un altro modo. Basta parlarne male, basta dire che non abbiamo medici, che va tutto male. Ma lo sapete che ad Adria abbiamo mantenuto aperto un punto nascite che secondo la legge nazionale dovrebbe essere chiuso? Lo dite mai che a Rovigo avete la Breast Unit per la cura del tumore al seno. Parlate mai degli ottimi professionisti o dei macchinari all'avanguardia che avete in questo ospedale che un po’ alla volta sta diventando un’astronave?".
Zaia ha parlato anche della mancanza dei medici sottolineando come, a suo parere, la colpa non sia da attribuire alla Regione del Veneto o ai direttori delle aziende sanitarie venete ma piuttosto ad una errata programmazione nazionale. "Non troviamo professionisti perché non ce ne sono abbastanza", ha spiegato il presidente della Regione facendo l’esempio del pronto soccorso: il bando per l’assunzione di 80 professionisti ha visto la partecipazione di soli 22 medici.
Due parole anche sul privato da parte del presidente: "Se i medici sono pagati di più nel privato noi cosa ci possiamo fare? In ogni caso invito chiunque ritenga che la Regione del Veneto favoreggi il privato ad andare a denunciarlo in Procura. Perché vi assicuro che non è così. I privati servono, ma noi stiamo investendo sulla nostra sanità pubblica", ha concluso.
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