Australia
Australia, premier Morrison, l'uomo della linea dura sui migranti
Iniziatore della politica "no way" che piace a Salvini
Sydney, 24 ago. (askanews) - Scott Morrison, scelto oggi per formare il nuovo governo in Australia, è un conservatore che si è messo in luce per aver inaugurato la linea della tolleranza zero nei confronti dei barconi di migranti che tentano di raggiungere l'isola-continente, spesso citata ad esempio dal ministro degli Interni italiano Matteo Salvini. Ministro del Tesoro da settembre 2015, 50 anni, cristiano evangelico, Morrison è stato scelto dal suo partito liberale per succedere a Malcolm Turnbull, del quale è alleato, a seguito del "golpe" istigato dall'ormai ex ministro degli Interni Peter Dutton, falco della destra del partito. Morrison dice di essere uomo di fede e di famiglia, che tiene fede ai propri impegni. E porta a dimostrazione la sua azione energica e molto contestata a partire dal settembre 2013, quando il governo australiano ha chiuso ermeticamente le sue frontiere ai migranti.
Mentre il Paese faceva fronte ai nuovi arrivi di clandestini sulle sue coste e ai loro drammatici naufragi, il capo dell'opposizione di destra Tony Abbott vinceva le elezioni contro i laburisti promettendo di "fermare i barconi". Morrison si è così trovato a guidare il ministero dell'Immigrazione, diventato anche "della Protezione dei confini". E sotto la sua guida è partita l'"Operazione frontiere sovrane" per scoraggiare i richiedenti asilo agli arrivi via mare. I barconi di migranti vengono sistematicamente respinti dalle navi della marina australiana in operazioni in alto mare sulle quali regna il massimo riserbo. Chi riesce a passare tra le maglie dei respingimenti viene esiliato nei campi di detenzione su isole sperdute nel Pacifico, a Nauru e in Papua Nuova Guinea. E anche se la sua domanda d'asilo viene ritenuta fondata, non viene accolto sul suolo australiano.
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