Iraq
Ex schiava yazidi: ho incontrato mio stupratore Isis in Germania
Il racconto di Ashwaq, per paura tornata in Kurdistan iracheno
Roma, 17 ago. (askanews) - Incontra in Germania il suo aguzzino che l'aveva usata come schiava del sesso per tre mesi in Iraq, e, terrorizzata, fugge per fare ritorno in patria nel Kurdistan iracheno. E' l'incubo vissuto da una 19enne yazidi rapita e, a lungo stuprata, dall'uomo incontrato che ora è un rifugiato regolare in Germania anche se con un passato da jihadista dello Stato Islamico.
A raccontare la vicenda alla France Presse è Ashwaq Haji, che afferma di aver incontrato l'uomo in un supermercato tedesco a febbraio. Traumatizzata dall'incontro, è tornata in Iraq il mese successivo.
Come molti altri yazidi, Ashwaq, è stata rapita dall'Isis quando nell'estate del 2014, gli uomini del Califfato nero avevano conquistato Sinjar, la loro regione nel Nord-ovest dell'Iraq.
In quei giorni, migliaia di donne yazide sono state uccise o vendute come schiave del sesso. Dal 3 agosto al 22 ottobre 2014, l'adolescente ha fatto la schiava prima di fuggire dalla casa di Abu Humam, il jihadista che l'aveva comprata per 100 dollari, come ha detto Ashwaq ad AFP nel santuario Yazidi di Lalish, a nord di Mosul dove si trova ora.
Gli yazidi sono una minoranza religiosa di lingua curda che è stata brutalmente perseguitata dai jihadisti che li considerano degli eretici.
Grazie ad un programma governativo tedesco per i rifugiati iracheni, Ashwaq, sua madre e un fratello minore sono stati ospitati nel 2015 a Schwaebisch Gmuend, una città vicino a Stoccarda.
Il suo rifugio in Germania, dove ha preso lezioni di lingua, è stato bruscamente interrotto lo scorso 21 febbraio quando un uomo l'ha chiamata per nome in un supermercato e ha iniziato a parlarle in tedesco. "Mi ha detto che era Abu Humam, gli ho risposto che non lo conoscevo, e poi ha iniziato a parlare con me in arabo", ha detto.
"Mi ha detto: 'Non mentire, so molto bene che sei Ashwaq'", ha insistito l'uomo, aggiungendo di conoscere l'indirizzo di casa sua e altri dettagli della sua vita in Germania. Dopo quell'esperienza, la ragazza, ha immediatamente telefonato alla polizia locale, che le ha suggerito di contattare un dipartimento specializzato.
La polizia giudiziaria nella regione del Baden-Wuerttemberg, nel sud-ovest della Germania, ha dichiarato che un'inchiesta è stata aperta il 13 marzo, ma che Ashwaq non si era presentata per rispondere alle domande. Un portavoce dell'ufficio del procuratore federale tedesco ha detto all'AFP che finora l'identità dell'uomo non può essere confermata "con certezza".
Ora Ashwaq, ha troppa paura di rivedere il suo rapitore/padrone e non è disposta a tornare in Germania. Tornata nel nord dell'Iraq con sua madre e suo fratello, Ashwaq, oggi indossa il nero in segno di lutto per cinque fratelli uccisi e una sorella ancora dispersa dal giorno della loro cattura nel 2014.
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