DEGRADO
Ufficio del Giudice di pace assediato dall’immondizia
Gli spazi verdi oltre la ringhiera sono invasi da bottiglie e lattine vuote. Proteste per le condizioni del cortile: «Serve più decoro»
Sul “banco degli imputati” finiscono gli sbandati e gli incivili che ogni giorno si ritrovano lì davanti, ma alla fine a farne le spese sono i cittadini e gli avvocati che devono recarsi negli uffici.
Sì, perché i rifiuti si stanno accumulando a dismisura, contribuendo a dare un’immagine tutt’altro che decorosa dell’ufficio pubblico.
La segnalazione arriva dalla sede del Giudice di pace, tra viale Milano e via Como, il cui cortile si è trasformato nel tempo in una piccola discarica a cielo aperto. A insozzare i piccoli fazzoletti di prato sono soprattutto bottiglie e lattine di birra, consumate da quanti bivaccano nei pressi di piazzale Trento e poi se ne sbarazzano gettandole oltre la ringhiera.
In alcuni casi c’è addirittura chi le lascia in bella mostra, appoggiandole sulla cancellata.
«Non è certo un’immagine dignitosa per un luogo che dovrebbe rappresentare la Giustizia italiana - lamenta un utente, chiedendo di rimanere anonimo -. Sia all’entrata sia all’uscita, l’occhio dei cittadini cade inevitabilmente su questi cumuli di rifiuti, che di rado vengono rimossi. Credo che la manutenzione del cortile dovrebbe essere più assidua, in modo da dare un’immagine quantomeno decorosa di questo luogo pubblico».
A più riprese, in passato, la zona di piazzale Trento e il vicino parcheggio dei grandi magazzini erano finiti al centro di polemiche proprio per la presenza cronica di soggetti che trascorrono buona parte della loro giornata a consumare alcolici o, in alcuni casi, anche stupefacenti. Polizia di Stato e carabinieri spesso devono intervenire per riportare la calma quando gli animi si surriscaldano un po’ troppo.
«Basterebbe poco - conclude il lettore - per ripulire questo spazio e contribuire così a togliere quest’aura di abbandono e degrado da uno spazio che, durante l’anno, è sotto gli occhi di centinaia di persone ogni giorno, tra avvocati, utenti, dipendenti e perfino passanti che si trovano a camminare sui marciapiedi qui attorno».
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