LA LEGA
«Via le lucciole dalle strade. Sì alle case chiuse»
Appello di Angelo Soragni: «Come medico dico che servirebbero a garantire maggiori controlli sanitari»
«No alle prostitute sulle strade del nostro territorio», è l’appello della Lega Nord, che rilancia una proposta di cui si parla spesso nell’ambito politico nazionale: riaprire le case chiuse. Tutto nasce dalla piaga della prostituzione che si riscontra in zona, da Busto Arsizio a Legnano fino alla Valle Olona: da molto tempo chi percorre le strade boschive che collegano Castellanza a Rescaldina si imbatte in una o più lucciole, è facile trovarle soprattutto all’altezza della rotonda sul confine.
«Da sempre assistiamo alle presenza nei nostri comuni di prostitute che offrono il loro corpo a tutte le ore del giorno e della notte – affermano i consiglieri Angelo Soragni e Marinella Colombo - Anche se Castellanza non presenta tale fenomeno, è certo che nelle strade dei paesi e città limitrofi è visibile agli occhi di tutti».
I leghisti sciorinano le cifre: le prostitute in Italia sono circa 90
mila, con un giro di affari di 3,9 miliardi di euro e circa 3 milioni di clienti; il 10 per cento delle ragazze è minorenne e il 60 per cento si prostituisce per strada. «Nel nostro Paese vendere il proprio corpo non è reato, sono però puniti l’induzione, lo sfruttamento, il favoreggiamento e la gestione delle “case chiuse” – rimarcano Colombo e Soragni -. Ed è proprio sulle case chiuse che bisognerebbe fare qualche ragionamento: non sarebbe meglio fare al più presto una legge che autorizzi il loro ripristino?».
Ma c’è di più, come spiega Soragni, di professione medico: «Attraverso un controllo sanitario da parte di medici specialisti, si riuscirebbe a ridurre la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale. Nello stesso tempo le prostitute avrebbero la garanzia di non subire atti di violenza da parte di malintenzionati. Inoltre, visto il numero cospicuo dei cittadini che si rivolgono al mercato del sesso, la regolamentazione porterebbe nelle casse dello Stato milioni di euro. Come medico sono assolutamente d’accordo alla regolamentazione, soprattutto per quanto riguarda il controllo sanitario, e sono sicuro che porterebbe a una forte riduzione delle malattie a trasmissione sessuale».
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