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Papa: pena di morte mai ammissibile, Catechismo va adeguato -3-
Città del Vaticano, 11 ott. (askanews) - Città del Vaticano, 11 ott. (askanews) - Tuttavia, ha proseguito il Pontefice argentino, "rimanere oggi neutrali dinanzi alle nuove esigenze per la riaffermazione della dignità personale, ci renderebbe più colpevoli. Qui non siamo in presenza di contraddizione alcuna con l'insegnamento del passato, perché la difesa della dignità della vita umana dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale ha sempre trovato nell'insegnamento della Chiesa la sua voce coerente e autorevole. Lo sviluppo armonico della dottrina, tuttavia, richiede di tralasciare prese di posizione in difesa di argomenti che appaiono ormai decisamente contrari alla nuova comprensione della verità cristiana. D'altronde, come già ricordava san Vincenzo di Lérins: 'Forse qualcuno dice: dunque nella Chiesa di Cristo non vi sarà mai nessun progresso della religione? Ci sarà certamente, ed enorme. Infatti, chi sarà quell'uomo così maldisposto, così avverso a Dio da tentare di impedirlo?'. E' necessario ribadire pertanto che, per quanto grave possa essere stato il reato commesso, la pena di morte è inammissibile perché attenta all'inviolabilità e dignità della persona".
Il Papa ha proseguito citando il Concilio vaticano II: "La Chiesa nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, e tutto ciò che essa crede". I Padri al Concilio, ha chiosato, "non potevano trovare espressione sintetica più fortunata per esprimere la natura e missione della Chiesa. Non solo nella 'dottrina', ma anche nella 'vita' e nel 'culto' viene offerta ai credenti la capacità di essere Popolo di Dio. Con una consequenzialità di verbi, la Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione esprime la dinamica diveniente del processo: 'Questa Tradizione progredisce ... Cresce ... tende incessantemente alla verità finché non giungano a compimento le parole di Dio'".
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