Elezioni
Renzi punta su Europa: scelta fra sì o no agli Stati Uniti Ue
"Avversario è il populismo M5s-Lega". Ma ora anche Berlusconi attacca Bruxelles
Milano, 20 gen. (askanews) - L'Europa come 'cleavage', come discrimine tra le forze politiche in campo alle elezioni italiane. Con il Pd nettamente schierato per il rilancio del processo di integrazione europea, contro l'euroscetticismo dei Cinque Stelle e della coalizione di centrodestra a trazione populista targata Lega-Fratelli d'Italia. È l'operazione che Matteo Renzi lancia da Milano, teatro di un'iniziativa del Partito Democratico proprio per definire l'agenda europeista.
Nello stesso giorno, Silvio Berlusconi cita invece la Thatcher e il suo "I want my money back" e Renato Brunetta ipotizza di bloccare tutte le riforme comunitarie se non si ottiene la revisione dei trattati.
A Milano scendono in campo tutti i vertici dei Dem: prima Piero Fassino e il vicesegretario Maurizio Martina, poi il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella con tutti gli eurodeputati. Prima ancora anche Paolo Gentiloni era intervenuto sul tema, con articolo su diverse testate tedesche per invitare ad "alzare lo sguardo" e "agire subito per l'unità politica europea". La chiusura è affidata a Renzi, che mette subito in chiaro: "Da un lato c'è il Pd che vuole rifondare l'Europa, dall'altro chi vede nell'Europa la minaccia dalla quale uscire; chi crede nell'Europa e chi crede nella Padania o nelle scie chimiche". Perchè i Cinque Stelle ipotizzano il referendum sull'euro, e perchè la coalizione di centrodestra "non è vero che è guidata dai moderati: basta vedere come si sono divisi i collegi" per capire che "è guidata non dal Ppe, ma dalle forze estremiste e populiste di Salvini e Meloni". E dunque "ogni voto dato alla destra è un voto che allontana l'Italia dall'Europa: chiedo ai moderati italiani se davvero pensano di consegnare la golden share del dibattito politico europeo al pupillo di Marine Le Pen in Italia, Matteo Salvini". Se la coalizione di centrodestra "è una fake news", la vera coalizione è quella tra Salvini e Di Maio che "hanno le stesse idee sull'euro, sull'immigrazione e sui vaccini". Renzi cita il professor Fabbrini, il suo accostamento tra le elezioni di marzo e quelle del 1948, che decisero la collocazione occidentale dell'Italia: questa volta le elezioni "decideranno se l'Italia continuerà ad essere elemento chiave dello sviluppo europeo o se invece sceglierà una strada diversa".
Nelle stesso ore, e sempre a Milano, Berlusconi citava Margareth Thatcher: dall'Unione Europea "vogliamo meno vincoli e austerità.
Chiederemo indietro il surplus rispetto a quanto versiamo. Come disse la Thatcher 'I want my money back'". aggiungendo che "non accetteremo il bail in sulle banche". A fargli da pendant Renato Brunetta: "Prima di ragionare sul ministro unico delle Finanze o sul Fondo monetario europeo, dobbiamo chiedere una riflessione sull'applicazione dei trattati e degli accordi successivi come il Fiscal Compact. Dobbiamo arrivare a una loro revisione per superare l'austerità e rilanciare la crescita. Altrimenti porremo il veto alle riforme in corso".
Ovvero le riforme che invece il Pd rivendica di aver inserito nell'agenda europea: "Eravamo soli a chiederle, oggi sono una concreta possibilità", ha rivendicato Renzi, rilanciando anche la difesa comune europea, "ma con l'Italia protagonista e non a rimorchio", e il progetto di una "Europa sociale". Temi su cui è possibile una convergenza con Liberi e Uguali, che oggi ha visto Laura Boldrini lanciare l'idea del passaporto europeo e Pietro Grasso immaginare "un'Europa piu equa, piu giusta e piu solidale, che abbia un ruolo politico internazionale, soprattutto nel'ambito del Mediterraneo e del Medio oriente, adeguato alla sua cultura, ai suoi cittadini, alla sua economia nel mondo". Ma a sinistra ormai è 'competition', con Renzi che ali elettori più a sinistra chiede: "Come pensate di poter consegnare con il vostro voto la vittoria nei collegi a chi rappresenta l'opposto dei vostri valori?".
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