IL SIMBOLO
Alleanza per il Bernascone malato
Campanile “fragile”: servono fondi. Sindaco, governatore e prevosto a Palazzo Estense. Spunta l’ipotesi dell’otto per mille
Un incontro informale, tendenzialmente riservato: appuntamento all’ora dell’aperitivo nelle stanze al primo piano di Palazzo non proprio al riparo da sguardi “indiscreti”.
Attorno al tavolo il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il sindaco Davide Galimberti e il prevosto della città monsignor Luigi Panighetti.
Al centro dell’attenzione il progetto di restauro del campanile della basilica di San Vittore, la torre progettata da Giuseppe Bernascone che da quattro secoli caratterizza il panorama della città: ottanta metri di pietre, mattoni e cemento poggiati su fondamenta solide e stabili eppure resi “fragili” dallo scorrere del tempo e dall’aggressione di agenti atmosferici e sostanze inquinanti.
La caduta di calcinacci ha fatto suonare il campanello d’allarme e da mesi l’area alla base del campanile è recintata.
Un team di esperti ha effettuato controlli e rilievi in superficie e nel sottosuolo arrivando a una conclusione condivisa: la torre non presenta problemi di staticità, ma l’esterno dovrà essere consolidato per evitare che altre parti possano staccarsi in futuro e precipitare a terra.
L’intervento è stato pianificato nei dettagli e il progetto, coordinato dall’architetto Giorgio Vassalli, è stato depositato in Curia a Milano la scorsa primavera in attesa di un confronto e del via libera della Soprintendenza ai beni culturali e artistici.
Sciogliere eventuali ulteriori nodi di natura tecnica, dicono dalla Canonica di San Vittore, non dovrebbe essere un problema.
Più complessa si presenta invece l’operazione necessaria per mettere insieme i finanziamenti necessari all’apertura del cantiere.
E proprio di questo aspetto avrebbero discusso prevosto, sindaco e governatore, esaminando più di un’alternativa.
Tra le ipotesi filtrate in passato c’era anche un accordo di programma che avrebbe coinvolto direttamente la Regione e sul quale l’allora presidente Roberto Maroni era parso possibilista.
L’idea sarebbe stata ora sottoposta a Fontana che si sarebbe riservato «approfondimenti».
Il Comune intanto avrebbe ipotizzato di destinare al restauro del Bernascone il gettito dell’otto per mille, che nel prossimo biennio potrebbe rendere disponibili circa 300mila euro. Ipotesi, anche questa, che richiede tuttavia ulteriori passaggi, non ultima l’acquisizione del parere favorevole dei sacerdoti varesini, i quali dovrebbero rinunciare ciascuno a una quota del finanziamento comunale oggi ripartito tra tutte le parrocchie cittadine.
Il sindaco avrebbe confermato la disponibilità di Palazzo Estense, ma la decisione è stata rinviata a dopo l’estate, quando Fontana, Galimberti e monsignor Panighetti dovrebbero incontrarsi di nuovo, questa volta in forma ufficiale.
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