L’OPERA
Stazioni, un vertice urgente
Il progetto bloccato: incontro richiesto dall’Anci. Galimberti col “partito dei sindaci”
Un vertice “urgente” al tavolo della Conferenza unificata tra Stato, Province e Comuni prima che il testo del decreto Milleproroghe, nella seconda metà di settembre, sia sottoposto all’esame e al voto della Camera dei deputati.
Una mossa, non l’unica, messa in atto dai sindaci delle città capoluogo nel tentativo di superare lo stop al maxifinanziamento degli interventi di rilancio delle periferie urbane, un rinvio di due anni approvato dall’aula del Senato una decina di giorni fa con un emendamento che ha provocato prima sconcerto e poi la reazione delle Amministrazioni locali.
L’iniziativa è stata assunta dal presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani Antonio Decaro, primo cittadino di Bari, d’intesa con i colleghi che rischiano di dovere attendere fino al 2020 gli stanziamenti per oltre due miliardi di euro accordati dai governi guidati da Matteo Renzi e da Paolo Gentiloni con un bando che, tra l’altro, ha assegnato a Varese 18 milioni destinandoli alla riqualificazione dell’area delle stazioni ferroviarie.
«L’emendamento approvato a Palazzo Madama - ha sottolineato Decaro - rischia di rinviare di anni e in alcuni casi addirittura di compromettere tante opere di grande impatto anche dal punto di vista sociale. Per la prima volta nel nostro Paese era stato deciso un investimento straordinario per intervenire nelle periferie e ora i progetti e le convenzioni già sottoscritte e registrate dalla Corte dei conti potrebbero diventare carta straccia».
E ancora: «Sulla base di un contratto con il Governo, molti Comuni hanno assunto impegni che sono giuridicamente vincolanti: sono state affidate le progettazioni e in alcuni casi i lavori. Chi pagherà, ora, i progettisti e le aziende?».
Il presidente nazionale di Anci si è spinto, nei giorni scorsi, anche a ipotizzare una richiesta formale al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché non firmi il Milleproroghe, se il decreto sarà tradotto in legge senza che siano stati ripristinati i finanziamenti ai Comuni.
«Confidiamo in un supplemento di riflessione da parte del Governo e del Parlamento, in un ripensamento e in una correzione del testo», ripete intanto Davide Galimberti, che ha confermato il proprio sostegno alle iniziative dei leader nazionali del “partito” dei sindaci e non esclude di convocare una riunione straordinaria del Consiglio comunale entro fine agosto, con all’ordine del giorno il futuro del piano stazioni ed, eventualmente, una soluzione alternativa per mettere insieme risorse economiche sufficienti a consentire comunque l’apertura del cantiere all’inizio del prossimo anno.
Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è stato pubblicato da Palazzo Estense proprio all’indomani del voto del Senato e le aziende avranno tempo fino a ottobre per presentare eventuali offerte.
A quel punto anche la Camera dei deputati si sarà espressa sul decreto dopo avere acquisito anche il parere della Conferenza unificata, sempre che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il varesino Giancarlo Giorgetti, il ministro per gli Affari regionali e le autonomia Erika Stefani e il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini decidano di accogliere la richiesta di incontro “urgente” inviata dai sindaci.
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