Nordocorea
Vaticano: convegno di altro livello su nucleare non è mediazione
Ipotesi di stampa su aCorea. Il 10-11 novembre c'è anche l'Onu
Città del Vaticano, 30 ott. (askanews) - Il preannunciato convegno sul disarmo nucleare che si svolgerà in Vaticano il 10-11 novembre con il sostegno delle Nazioni Unite "non è una mediazione" tra Stati Uniti e Corea del nord: lo precisa il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke, sottolineando che, a differenza di come l'evento viene presentato oggi sulla stampa, si tratta di un "convegno di alto livello".
Il convegno, organizzato dal dicastero vaticano per la Promozione umana integrale, includerà interventi del Papa, del segretario generale dell'ONU, dell'alto rappresentante per gli affari esteri dell'Ue.
La posizione del Papa sul tema, del resto, è nota. In occasione dell'odierna Giornata Internazionale dell'Onu per la totale eliminazione delle armi nucleari, il Papa aveva scritto su Titter: "Impegniamoci per un mondo senza armi nucleari, applicando il Trattato di non proliferazione per abolire questi strumenti di morte". A chi gli domandava della corsa agli armamenti e della situazione coreana, il Papa ha risposto, sul volo di ritorno dalla COlombia: "Mi viene in mente una frase dell'Antico Testamento: l'uomo è uno stupido, è un testardo che non vede. L'unico animale del creato che mette la gamba nella stessa buca, è l'uomo. Il cavallo e gli altri no, non lo fanno. C'è la superbia, la presunzione di dire: "No, ma non sarà così
". E poi c'è il "dio Tasca", no? Non solo riguardo al creato: tante cose, tante decisioni, tante contraddizioni e alcune di queste dipendono dai soldi. Oggi, a Cartagena, io ho incominciato da una parte, chiamiamola, povera, di Cartagena. Povera. L'altra parte, la parte turistica, lusso e lusso senza misure morali, diciamo. Ma quelli che vanno di là, non si accorgono di questo? O gli analisti sociopolitici, non si accorgono? L'uomo è uno stupido, diceva la Bibbia. E così, quando non si vuol vedere, non si vede. Si guarda soltanto da una parte. Non so, e della Corea del Nord, ti dico la verità, io non capisco, davvero. Perché davvero non capisco quel mondo della geopolitica, è molto forte [arduo] per me. Ma credo che, per quello che vedo, lì c'è una lotta di interessi che mi sfuggono, non posso spiegare davvero. Ma l'altro aspetto è importante: non si prende coscienza. Pensa a Cartagena, oggi. Ma questo è ingiusto, e si può prendere coscienza? Questo mi viene in mente".
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