30 Aprile 2024 - 15:33

Belluno. D’Incà (M5S): “Abolire la pubblicità del gioco online e istituire una tessera per l’azzardo”

Il Parlamentare del Movimento Cinque Stelle Federico D’Incà evidenzia alcune proposte sul gioco in particolare riguardo Belluno, sua città d’origine. “Abolire la pubblicità del gioco d’azzardo online che arriva nei

20 Dicembre 2017

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Il Parlamentare del Movimento Cinque Stelle Federico D’Incà evidenzia alcune proposte sul gioco in particolare riguardo Belluno, sua città d’origine. “Abolire la pubblicità del gioco d’azzardo online che arriva nei cellulari e nei computer. Ma anche istituire una “tessera per l’azzardo”, con l’impostazione di tetti di massima spesa e di tempo che l’utente può passare davanti alle slot machine”.

 

“Proposte che si fondono con la necessità di un maggior potere decisionale in capo alle amministrazioni comunali- sottolinea D’Incà. L’abolizione della pubblicità è importante per le nuove generazioni, dato che un giovane su due è già entrato in contatto con il mondo dell’azzardo. La nostra seconda proposta, quella di una “tessera per l’azzardo”, è invece strutturale. L’obiettivo è comunque lo stesso: Proteggere le famiglie e i nostri giovani e, allo stesso tempo, combattere il riciclaggio di denaro sporco”.

“Il gioco è un morbo che anche nel Bellunese attanaglia un enorme numero di persone e va combattuto- prosegue il parlamentare- Ogni bellunese ha giocato in media quasi 1.800 euro nel 2016. Il volume delle giocate è addirittura aumentato del 6 per cento dall’anno precedente. Stiamo parlando di dati impressionanti. Il gioco è una malattia che porta alla devastazione di intere famiglie. L’imperativo è uno solo: combattere il gioco d’azzardo per fare in modo che ci possiamo liberare da questa piaga. La macchina è progettata per mettere a profitto questo inganno, e lo Stato questo lo sa benissimo, conclude D’Incà. Il problema è che c’è una forte volontà politica, da parte di chi è al Governo di questo paese e da parte chi questo paese l’ha governato a lungo, di vedere il gioco come una fonte di entrate per lo Stato”.

 

PressGiochi