cronaca

Le parole dell'attuale primo ministro sulla politica estera
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E' il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ad aprire la quinta edizione del Festival di Limes inaugurando la mostra 'Oltremare, mostra delle mappe di Limes'.

Sul tema immigrazione Gentiloni definisce la linea: "Per la demografia noi abbiamo bisogno di migranti nel nostro Paese, è inutile far finta che non sia così, ne abbiamo bisogno a condizione che sia fatto in modo sicuro, organizzato, che non susciti problemi in Italia e senza morti nel Mediterraneo". Gentiloni ha denunciato il calo del -91% degli sbarchi dalla Libia ottenuto dal suo Governo nell'ultimo periodo". "In Libia c'è stato un successo internazionale del nostro Paese, siamo diventati leader della questione libica e tutto il mondo ce lo riconosce. La linea ragionevole è rendere i flussi migratori governabili - aggiunge - riducendoli in modo drastico e contemporaneamente far partire un meccanismo diverso di migrazioni legali, sicure, se possibile collegate al mercato del lavoro del Paese in cui vai a migrare".

E in attesa che in Parlamento si costituisca una maggioranza capace di votare la fiducia a un nuovo esecutivo, l'attuale primo ministro parla della politica estera italiana: "Guai se l'Italia smettesse di fare l'Italia in politica estera: non possiamo permetterci di uscire dai binari europei ma neppure ritenere esaurita la nostra politica estera perché questi binari pur rilevanti non sono esaustivi e l'Italia deve continuare a difendere anche i propri interessi".

Nell'incontro a Palazzo Ducale con Lucio Caracciolo il premier ha poi aggiunto: "L'Italia non è un paese neutrale, non può permettersi di essere fuori o contro l'Europa. Alla mia successora o al mio successore dirò che l'Italia deve fare l'Italia, difendendo i suoi interessi nazionali ma non dimenticando dove siamo e qual è la nostra scelta di campo".

"Finalmente siamo diventati un Paese con una grande capacità di attrarre investimenti, nell'ultimo ranking più autorevole degli investimenti diretti esteri per la prima volta ci siamo piazzati nella top ten, nel 2014 eravamo ventiquattresimi. Negli ultimi anni siamo cresciuti per la prima volta, non solo siamo aperti agli investimenti, inclusi quelli cinesi, siamo apertissimi a tutti gli investimenti esteri", continua. "Della nuova 'Via della Seta' ci interessa essere il terminale logistico dei flussi commerciali, sia nei porti dell'Adriatico che del Tirreno, il sindaco di Genova sa di cosa parlo, ma ci interessa anche tutto quello che succede nel percorso dalla Cina fino a qui", aggiunge.


E sulla situazione nucleare dell'Iran: "Siamo assolutamente schierati per mantenere l'accordo nucleare sull'Iran. Non solo perché noi siamo il primo partner commerciale ma perché l'obiettivo di impedire lo sviluppo del nucleare in Iran, alla base dell'intesa, mi sembra sia stato raggiunto".