Discarica di Sassinoro, la senatrice campana di Forza Italia Sandra Lonardo interroga il ministro dell’Ambiente. Lonardo, in sostanza, chiede a Costa di assoggettare il progetto «alle commissioni preposte alla valutazione d’impatto ambientale, alla valutazione d’incidenza ed alla valutazione ambientale strategica», visto che è stato autorizzato «utilizzando l’autorizzazione unica ambientale appartenente ad altro progetto, situazione al momento al vaglio della Procura della repubblica (di Salerno, ndr)».
Dell’impatto dell’impianto, prosegue, la Regione Campania non ha tenuto conto «by-passando la valutazione d’impatto ambientale e non convocando la Regione confinante – il Molise – per un’attenta disamina, che avrebbe di sicuro comportato il diniego dell’autorizzazione. L’area sorge nel Parco Nazionale del Matese e, come recitano i vincoli escludenti, questi insediamenti non possono sorgere in parchi e riserve naturali».
Nel sito saranno convogliate 22.000 tonnellate di rifiuti organici, saranno processati anche fanghi industriali e ceneri e il materiale prodotto probabilmente non sarà compost di qualità atto all’agricoltura biologica, si legge ancora nell’interrogazione. «Secondo il decreto dirigenziale, potrà essere utilizzato in agricoltura, con il rischio concreto di inquinare permanentemente le falde acquifere: il Matese è il serbatoio di acqua potabile più grande del centrosud».
Da ieri e fino a domani, a Napoli si svolge la conferenza nazionale “sicurezza e legalità” promossa da Regione Campania, Procura nazionale antimafia e antiterrorismo ed Eurispes. Ai promotori dell’iniziativa, associazioni e sindacati che si battono per impedire l’apertura del sito a ridosso del confine col Molise e a meno di 12 chilometri dal sito di trattamento rifiuti di Casalduni, hanno inviato una nota riassuntiva delle criticità. Tra queste, il fatto che il progetto sia stato autorizzato «sulla base di documentazione riferita ad impianto di minore tonnellaggio e senza verifica di impatto ambientale (ritenuto non necessario dalla Regione Campania), che non risulta neanche sottoposto a valutazione di incidenza». Contro la costruzione della discarica si sono pronunciate Regione Molise, Province di Campobasso e di Benevento, amministrazioni comunali. Al Tar, inoltre, è pendente un giudizio di merito la cui udienza è in programma l’8 gennaio. Ma nonostante tutto dalla Regione Campania non è arrivato alcun provvedimento di stop. «Il nostro obiettivo è esclusivamente preservare le possibilità dell’area interessata – messa a repentaglio dall’ imposizione di insediamenti fortemente compromissivi – di costruire una propria autonoma progettualità di sviluppo nel contesto del Parco nazionale del Matese, i cui lavori di perimetrazione, peraltro, sembra siano fortemente dilazionati a causa di ritardi e assenze incomprensibili -concludono i comitati – che non sappiamo se siano imputabili al ministero dell’Ambiente e/o alla Regioni Campania e Molise».

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