Sei i candidati al congresso nazionale Pd: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, Dario Corallo e Maria Saladino.
Il passo indietro di Minniti ha anche sancito la rottura fra Renzi e il grosso dei renziani (oggi evidentemente ora ex renziani): Guerini ha siglato un accordo con Martina, anche Rosato sta con l’ex vice di Renzi, mentre invece Boschi e Bonifazi ancora non hanno deciso chi appoggiare, altri stanno con Giachetti. La diaspora che prelude al disimpegno dell’ex capo evidentemente.
In Molise la partita è duplice: il 3 marzo ci saranno le primarie per il segretario nazionale e anche per quello regionale. Probabilmente non sarà semplicemente riproposto lo schematismo della sfida per il Nazareno, ma l’uscita di scena dell’ex ministro dell’Interno semplifica un po’ il panorama e aiuta Martina.
Partendo dagli schieramenti già ufficiali e noti, l’ex deputata Laura Venittelli ha costituito insieme, fra gli altri, a Pino Libertucci, il primo comitato a sostegno del governatore del Lazio. Zingaretti avvierà la sua campagna da Genova, a gennaio sarà in Molise. Lunedì intanto a Isernia arriva la deputata Paola De Micheli, che sta con il presidente della Regione.
Dalla provincia di Isernia arriva un outing che può essere letto anche in chiave locale. Stefano Buono punta a «costruire una vera, autentica e rinnovata proposta politica, a Roma come a Campobasso. L’investimento sulla sanità pubblica, sulle infrastrutture, la battaglia vera ai costi della politica, la questione sociale legata alla crisi economica e alle politiche del lavoro regionali, l’efficienza nella programmazione dei fondi europei, la tutela ambientale, il marketing territoriale legato alla valorizzazione dei nostri borghi, dei paesaggi e delle peculiarità enogastronomiche, sono tutte questioni che costituiscono la sfida dei prossimi anni e sulle quali abbiamo fatto male.
Credo che il Pd – sostiene l’esponente dem venafrano – debba svolgere un ruolo centrale, in questo particolare e difficile momento che vede la pericolosa improvvisazione al governo del Paese, nel rilanciare un progetto riformista. Lo faremo sostenendo la mozione di Nicola Zingaretti e lo faremo in Molise, nel prossimo congresso regionale, avanzando una proposta programmatica rinnovata».
Il suo è uno dei nomi in ballo per la corsa alla segreteria regionale e l’uscita allo scoperto conferma che il ragionamento è in corso. Dall’area pentra anche i rumors sul presidente della Provincia Lorenzo Coia e su Ovidio Bontempo.
Naturalmente, tutti sono in attesa di capire che ruolo intende giocare l’ex assessore alle Attività produttive Carlo Veneziale. L’unico in grado di mettere in difficoltà il capogruppo Vittorino Facciolla, di fatto già pronto al match. Non si esclude che si possa arrivare a un ticket fra i due.
Tornando al congresso nazionale, i due eletti in Regione non svelano ancora con chi stanno. Facciolla aveva aderito alla proposta Minniti. Adesso dice: «Nessun dei candidati è lontano dalla mia idea di partito, nessuno mi entusiasma politicamente in maniera particolare più degli altri. Prima di decidere voglio incontrare il mio gruppo. Oggi (ieri, ndr) vedo alcuni sindaci, nel fine settimana ho riunioni a San Martino e nel basso Molise. Non voglio commettere lo stesso errore commesso con Minniti».
La sua collega consigliera Micaela Fanelli aggiunge: «Lavoro a un congresso che entusiasmi e riporti una discussione seria sui temi. Che avvicini vecchi e nuovi militanti. Che non sia inquinato da scissioni e ponga all’agenda nazionale le questioni che servono all’Europa, al Paese e al Molise e faccia dire al partito che è contro la secessione che occultamente la Lega propone col regionalismo a due velocità, che schiaccerebbe il Molise». Un percorso che anche lei farà coi sindaci.
Sì, ma per chi voterà? «Un segretario che mi convinca che il giorno dopo che non avrà più questo titolo lavori più di prima al progetto di comunità». D’Alema, Bersani, Renzi: dopo di me il diluvio. Un errore da non ripetere, dice Fanelli e indica ad esempio se stessa che, ora che non è più a capo del Pd, continua ad occuparsene.
Resta da capire cosa farà, fra gli altri, il gruppo campobassano e cosa faranno i rutiani in particolare. L’ex senatore era dato come zingarettiano anche perché vicino a Gentiloni, ma è pure molto amico di Francesco Boccia. Sta lavorando, dicono i bene informati, alla ricerca di un candidato alternativo a Facciolla: forse Veneziale (che però a uno scontro fratricida non ci starebbe). Qualcuno ipotizza pure la vice sindaca del capoluogo Bibiana Chierchia.
Il termine per presentare le candidature a segretario regionale è fissato al 29 dicembre.
Il nucleo dei sostenitori di Martina era già formato: una delegazione di nicchia, fra cui Nicola Messere. Ora, però, le fila sono destinate a ingrossarsi.
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