Migranti: Diciotti, la Procura di Agrigento apre un'inchiesta - QdS

Migranti: Diciotti, la Procura di Agrigento apre un’inchiesta

Antonio Leo

Migranti: Diciotti, la Procura di Agrigento apre un’inchiesta

lunedì 20 Agosto 2018

Una vera bufera su Salvini e Toninelli. Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, informa "Le Alte Cariche dello Stato". Brignone (Possibile), "Vanno oltre il loro mandato". Il sindaco di Palermo Orlando, "Impediscono alle Forze armate di compiere il loro dovere". Il sindaco di Lampedusa Martello, "Intervenga Mattarella". Salvini si trincera dietro un sondaggio di Sky

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta per "conoscere il tentativo di ingresso" di migranti "avvenuto il 16 agosto scorso al largo dell’isola di Lampedusa, tratti in salvo dalla motonave Diciotti e a oggi ancora ospitati sulla medesima motonave della Guardia Costiera".
 
L’indagine, ha reso noto il procuratore Luigi Patronaggio, "nel rigoroso ambito della propria giurisdizione e competenza, punta a individuare scafisti e "a conoscere le condizioni dei 177 migranti a bordo della unità navale militare".
 
L’indagine, "Affidata alla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e alla Squadra Mobile di Agrigento, oltre ad individuare scafisti e soggetti dediti al favoreggiamento della immigrazione clandestina, tende altresì a conoscere le condizioni dei 177 migranti superstiti a bordo della predetta unità navale militare".
 
A quanto risulterebbe dalle dichiarazioni dei migranti, questi sarebbero stati abbandonati da una imbarcazione maltese che li ha scortati per un tratto prima che venissero recuperati da nave Diciotti. Le testimonianze acquisite dalla polizia giudiziaria sono state trasmesse alla procura di Agrigento che ha aperto un fascicolo sul caso.
 
 
Intanto sulla vicenda il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, Mauro Palma, ha informato "le Alte Cariche dello Stato" con alcune sue valutazioni sul caso, ritenuto di "rilevanza umanitaria".
 
"La nave della Guardia Costiera – si legge in una nota – ospita da giorni i migranti, che sono stati salvati in acque Sar maltesi, e si trova in rada da almeno tre giorni al largo di Lampedusa, senza che sia stato ancora individuato un luogo di approdo", conclude la nota.
 
Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, ha chiesto dal canto suo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenga sul governo italiano "per superare una situazione inaccettabile nata da braccio di ferro che ha molto di politico e nulla di umanitario".
 
"Da giorni – ha spiegato – 177 migranti, così come gli uomini della Marina e della Guardia costiera, sono a bordo ‘in ostaggio’ di fronte la nostra isola da dove cittadini e turisti assistono increduli alla vista di una nave Italiana che non può entrare in un porto italiano, mentre nello stesso porto sbarcano piccole imbarcazioni con a bordo migranti, che si finge di non vedere e delle quali non si dà notizia".
 
"Le forze presenti in Parlamento – ha chiesto la segretario di Possibile, Beatrice Brignone – affrontino le responsabilità dei ministri Salvini e Toninelli, che si sono spinti molto oltre il loro mandato, aprendo conflitti con la Farnesina e delegittimando il lavoro della nostra stessa Guardia costiera. Giungere a minacciare di riportare le persone in Libia, il posto tutt’altro che sicuro da cui muovono, è un altro passo verso l’inciviltà".
 
"Non è ammissibile – ha tuonato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – che esponenti del governo, con fatti e dichiarazioni di dubbia legittimità, impediscano alle Forze armate di adempiere agli obblighi che derivano da trattati internazionali, oltre che dal buon senso e dall’etica".
 
"Inviti che suonano come minacce – ha aggiunto – rivolti ai nostri militari perché riportino in Libia i migranti soccorsi in mare dimostrano come da parte del governo vi sia il più assoluto disprezzo delle regole, accompagnato da un’idea distorta del ruolo delle Forze armate, che si attengono alle leggi e ai trattati e non devono essere soggette ad alcuna forma di pressione politica".
 
Anche da destra sono giunte critiche, come quella di Renata Polverini, "La Guardia Costiera italiana – ha detto l’esponente di Forza Italia – sta mantenendo alto l’onore della nostra marineria e dell’intero Paese e nessuna persona di buon senso può dare l’ordine di condurre i naufraghi imbarcati sulla Diciotti in Libia dove sono accertate condizioni di detenzione degli immigrati disumane e degradanti. Le prove muscolari, se si devono fare, vanno fatte nelle sedi deputate, cioè a Bruxelles, e non sulla pelle di persone appena scampate ad un naufragio e tra le quali ci sono tantissimi minori"
 
Ma Salvini ha continuato a insistere: "O c’è un aiuto e una ridistribuzione immediata oppure cominceremo quello che è l’unico modo per bloccare gli scafisti cioè riportare persone in Libia".
 
E si è trincerato dietro a un sondaggio di Sky che ha pubblicato su Twitter.
 

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