Gioco azzardo e CasaPound, doppio ricorso al Tar

I gestori di slot machine contro la delibera che fissa gli orari in cui è possibile giocare. Il partito si scaglia verso documento antifascista da firmare.

(red.) Il Comune di Brescia è chiamato a opporsi al doppio fuoco incrociato a livello giudiziario per due temi molto diversi tra loro, ma che lo vedono coinvolto. Da una parte il gioco d’azzardo e dall’altra la concessione, o meno, degli spazi pubblici a determinate realtà politiche. Tanto che, come ne dà notizia il Giornale di Brescia, il Tar si è visto recapitare due ricorsi contro altrettante delibere. A proposito del gioco d’azzardo, alcuni gestori di locali in cui sono presenti le slot machine si sono rivolti a un avvocato per chiedere al tribunale amministrativo di annullare la delibera sull’introduzione delle fasce d’orario.

Infatti, la Loggia nel suo documento parla di periodi di tempo e di orari, ancora da definire, in cui il gioco deve essere vietato. Ma per le attività commerciali coinvolte, l’atto rischia di essere una discriminazione. Questo perché uno studio sul gioco d’azzardo e la ludopatia da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute e cui Brescia attinge fa riferimento alla provincia e non solo alla città. Poi sottolineano il fatto che anche i gratta e vinci e altre forme sono comunque un gioco “a rischio”, ma sui quali la delibera comunale non interviene.

Poi non ci sarebbero relazioni tra gioco d’azzardo e ludopatia, mentre milioni di italiani praticano l’attività online e senza limiti. L’altro ricorso arriva da CasaPound dopo che il Comune ha approvato un atto con cui chiedere a ogni realtà interessata a chiedere uno spazio pubblico, di aderire a un documento antifascista o comunque contro le realtà che diffondono messaggi xenofobi e razzisti. E di fronte al fatto che il partito non intende firmare quell’atto, non può allestire banchetti per raccogliere firme verso le elezioni. Ed ecco spiegato il ricorso al Tar bresciano.

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